LFoundry Avezzano, ovvero la trattativa infinita. Sindacati ed Rsu: «All’Ad piace union-free»

AVEZZANO – Trattativa infinita LFoundry di Avezzano, come in un drammatico, e pericoloso, gioco dell’oca, ogni quattro mesi si torna ai nastri di partenza.

Non ci si crederà, ma da oltre due anni, azienda, sindacati ed Rsu sono impegnati in un processo di cambiamento e rinnovo della più grande azienda della provincia dell’Aquila, fra le più grandi d’Abruzzo e strategica anche a livello nazionale, come la ex Micron.

Cambi societari, cambi di assetto, cambi di contratto, cambi di soci e di strategie, accordi firmati, approfonditi, parti riprese, insomma, in questi quasi trenta mesi è accaduto di tutto.

Tranne che chiudere la vicenda e iniziare a programmare per il prossimo ventennio.

Ora, stando alla versione di Rsu e dei sindacati territoriali di categoria, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, anche dal punto di vista personale si assiste ad una sorta di esodo irrefrenabile di personale specializzato ed altamente formato senza che, accusano i sindacati, l’azienda faccia nulla per trattenerlo ed incentivarlo a restare. Anzi…

I sidnacati lamentano l’indifferenza della dirigenza aziendale davanti al continuo esodo di personale altamente qualificato

Questa la nota dolorosa dei sindacati e della Rsu LFoundry di Avezzano:

«Si era capito sin dal suo arrivo che il nuovo AD non gradiva affatto il confronto con i rappresentanti dei lavoratori, non perché le dinamiche sindacali vedono spesso momenti di stasi o di tensione che portano via tempo bensì perché, come i fatti dimostrano, non vuole gestire l’aspetto che richiede di rendere conto delle cose che fa ai lavoratori, alle loro famiglie e al territorio in cui l’azienda si trova.

La responsabilità sociale d’impresa è soprattutto questo, peccato che qualcuno lo ignori volutamente.

Ad inizio ottobre abbiamo formalmente richiesto un incontro con la direzione aziendale e ci è stato proposto di vederci a metà novembre, a distanza di più di un mese.

Qualche giorno fa è arrivata una rettifica: l’incontro viene posticipato a dopo il 15 dicembre ma la data effettiva verrà comunicata prossimamente. Nessuna indicazione sul perché di questo rinvio.

Probabilmente l’AD ritiene di non avere tempo da perdere con il sindacato che chiede e rivendica ma, tant’è, lo prevede la Legge, quella che non c’è, almeno in questa forma, in quel posto del mondo diventato fucina di uomini soli al comando, che lì vanno per poi tornare forti e prepotenti, uomini che sanno loro cosa fare.

Secondo sindacati ed Rsu l’Ad non vuole avere un rapporto costruttivo con le parti sociali nonostante lo imponga la legge

Guardatevi intorno, quanti colleghi bravi e con tanta esperienza non ci sono più?

Ricordiamo ancora le parole del blasonato rappresentate della proprietà durante la presentazione della nuova società: potevamo costruire un nuovo fab in Cina, a costo zero, ma non avremmo avuto personale preparato, abbiamo scelto voi perché il bene più prezioso è il vostro know-how.

Allora perché le persone vanno via e non si fa nulla per farle rimanere, anzi, le si accompagna all’uscita in malo modo trattenendo loro i soldi del preavviso?

Nessuna controproposta a chi va via, zero assoluto, nessun piano per rimpiazzare il personale tecnico e chissà, forse quel denaro confluisce nei lauti bonus che circolano tra pochi eletti.

Abbiamo la sensazione che si voglia far morire questo posto per consunzione, non prima, ovviamente, di aver ottenuto gli utili prefissati.

Fim, Fiom, Uilm ed Rsu denunciano la navigazione a vista di questa azienda invece di una programmazionne a lunga scadenza

In un mondo in pieno fermento per la difficoltà nel reperimento di dispositivi a semiconduttore, con aziende che siglano intese e si riposizionano sul mercato con forti investimenti, anche statali, noi navighiamo a vista, disinteressati a quanto accade, come se tali fenomeni non riguardassero il nostro mercato di riferimento, attenti solo a non avere legami…

Attenzione però, non dimentichiamo che in questa azienda abbiamo un discreto numero di dirigenti, ex azionisti ed ex AD che condividono le medesime responsabilità di chi guida, a loro tocca consigliare, assecondare ma anche controllare. Nessuno di costoro potrà dire “non ho deciso io”».

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