LFoundry Avezzano. Sindacati Fim, Fiom, Uilm e Failms: «Il Mise convochi incontro. La situazione è sempre più seria»

Al di là delle battute elettorali di qualche candidato sindaco, per i sindacati serve un vertice entro pochi giorni

AVEZZANO – La situazione della LFoundry di Avezzano è sempre più seria ed irrinviabile un confronto al Mise, Ministero dello Sviluppo Economico. Lo dicono a gran voce i sindacati Fim, Fiom e Uil, territoriali, nazionali e le rappresentanze di fabbrica che sostengono come il passaggio societario e gestionale sia ormai caratterizzato dalla sola confusione. Una confusione che, se non viene fermata subito, rischia di provocare danni all’azienda e a tutto il territorio.

Il Ministro Patuanelli

Questa, al di là di qualche boutade, peraltro davvero poco divertente, di qualche esperto candidato sindaco, la reale condizione della LFoundry, polmone vitale dell’economia marsicana e provinciale e uno dei poli industriali più importanti della regione. Per questo motivo i sindacati hanno inviato una richiesta unitaria di incontro al Ministro Patuanelli, sollecitando una risposta a breve. A seguire il tasto della missiva firmata dai sindacati.

«In relazione al tavolo di monitoraggio su LFoundry di Avezzano già insediato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, le Segreterie nazionali di FIM-CISL FIOM-CGIL UIL-UILM, le Segreterie territoriali di FIM-CISL FIOM-CGIL UIL-UILM FAILMS-CISAL e la RSU chiedono che possa avere luogo un incontro di verifica complessiva sulla situazione aziendale, occupazionale e industriale di LFoundry, tenuto conto di alcuni elementi di particolare criticità.

Nello specifico, il processo di transizione di LFoundry all’interno di SPARC da Foundry a IDM, previsto nel piano industriale illustrato dall’azienda in sede ministeriale, sembrerebbe confuso e privo di strategia. L’azienda ha dichiarato che lo stabilimento di Avezzano dovrà essere in grado di mettere in campo gli investimenti in modo autonomo rispetto alla casa madre. Questo obiettivo, però, mal si coniuga con gli effetti di quella evoluzione del mix di produzioni annunciata dall’azienda che vedrebbe una importante riduzione della produzione di sensori di immagine a favore di dispositivi power, meno redditizi oltre che destinati a un mercato molto esposto alla concorrenza di insidiosi competitori.

Inoltre, tenuto conto dei processi industriali legati alla loro produzione, significativamente più semplici, si prospetta il rischio concreto di un impatto sui livelli occupazionali. L’emorragia di competenze rappresenta un ulteriore elemento di criticità. Basti pensare che nei primi otto mesi del 2020 sono trenta le persone che hanno deciso di abbandonare azienda e territorio a causa della forte incertezza percepita per l’assenza di strategie a medio e lungo termine. Di fronte a questi numeri, la potenziale erosione di esperienza e competenza, vero punto di forza dello stabilimento avezzanese, pone sotto i riflettori il tema della salvaguardia della capacità di sviluppo dell’intero sito.

Nella fase di ricostruzione che il Paese si appresta ad intraprendere, non sfugga il ruolo strategico che lo stabilimento LFoundry può avere nell’ambito dello sviluppo del settore della microelettronica in Italia. Il bagaglio trentennale di esperienza internazionale e le competenze che esprime rappresentano un valore per il territorio e per la nazione, da preservare e valorizzare. Contando su un sollecito riscontro, si inviano distinti saluti».

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