LFoundry: Nabeel Gareeb Ceo di Sparc ad Avezzano, ma non incontra nessuno e va al Mimit. La Uilm gli pone 6 domande sul futuro

AVEZZANO – É arrivato ad Avezzano, è passato per gli uffici della LFoundry e se ne è andato senza incontrare nessuno, né in fabbrica, né a livello di istituzioni locali.
Il Ceo di Nabeel Gareeb, società che detiene lo stabilimento LFoundry di Avezzano, stando a quanto riporta la Uilm provinciale, sarebbe arrivato ad Avezzano, ma non avrebbe dato alcuna indicazione ai vertici dello stabilimento, proseguendo poi per Roma, destinazione Ministero.
Di ciò che sia avvenuto a Roma, afferma sempre la Uilm, non ci sarebbe notizia e, quindi, considerando la grave situazione in cui versa la fabbrica avezzanese, il sindacato ha pensato bene di inviare 6 domande pubblicamente, allo stesso Gareeb, tutte incentrate sul futuro della LFoundry di Avezzano.

Questa la nota della Uilm Provinciale dell’Aquila.
«Sappiamo che il CEO di SPARC, il Sig. Nabeel Gareeb, è venuto qui ad Avezzano per qualche giorno a cavallo del fine settimana, facendo una rapida apparizione negli uffici di LFoundry lunedì 19 Maggio, per poi ripartire in serata per la sede tedesca di Landshut.
Purtroppo, nonostante il forte periodo di incertezza e la grossa necessità che i lavoratori, attualmente in cds, avrebbero di conoscere il futuro dell’organizzazione in cui lavorano, il CEO ha scelto di continuare con la consuetudine di non parlare con i lavoratori, ne’ direttamente attraverso dei “Team members”, ne’ tanto meno indirettamente attraverso le sue rappresentanze (che nel frattempo si sono sciolte per poter indire le elezioni di fine mandato).
Un peccato, il dialogo e il confronto sono importantissimi per la tenuta emotiva e motivazionale oramai allo stremo di tutte le risorse che ancora non sono andate via da Lfoundry, ma ne prendiamo atto, nella speranza che ci sia la delega verso l’Amministratore Marcello D’Antiochia di riportare a breve, attraverso la convocazione dei lavoratori (le RSU sono temporaneamente squalificate perché’ sono state indette le elezioni per scadenza mandato), le eventuali nuove portate dal CEO.
Ufficiosamente, voci riportano di un incontro a Roma del CEO con esponenti del MiMIT, un quasi “segreto di Pulcinella” che però non avendo veste ufficiale non rende alcun soggetto titolato a richiedere di riportare i contenuti; dovremo in questo caso appellarci al “buon cuore” di chi questo incontro lo ha tenuto: sicuri della sua condivisa convinzione che la sorte del lavoro e dei lavoratori sono il fine ultimo di qualsiasi politica industriale in cui il governo è chiamato a pronunciarsi, sarebbe fortemente gradito un riscontro.
Nel mentre dietro le quinte sembra si decida il futuro dei lavoratori di LFoundry, il direttivo UILM ha immaginato di poter rivolgere delle domande al CEO per attivare il dialogo tanto auspicato, domande che non sono altro che le incognite ed i timori che risuonano nelle teste di tutti i lavoratori, dall’inizio dell’insediamento di questa proprietà, ma a maggior ragione adesso, allo stato attuale delle cose, domande di cui lasciamo testimonianza qui a seguire, chissà se avranno mai risposta:
- Dato che il business in LFoundry continua ad essere gestito come se fossimo una pura foundry che lavora per SPARC, sia sui pochissimi volumi dei nuovi prodotti, ma soprattutto sui ben più sostanziali CIS del vecchio cliente Onsemi di cui SPARC Hong Kong gestisce da sempre vendite e ricavi, qual è lo stato di sviluppo della IDM e quale sarà il ruolo del nostro fab (inteso nella sua interezza come persone e professionalità, macchine ed idee) dentro la stessa?
- Dato il diffuso e crescente scoraggiamento e “disingaggio” dei lavoratori per l’assenza di chiarezza sul futuro che continua a portare perdite ingenti di lavoratori qualificati, qual è il piano per arginare il depauperamento significativo di competenze del sito LFoundry?
- Qual è lo stato della produzione dei Prodotti Power? Perché’ nonostante più di 50 nuovi dispositivi sviluppati e portati in mass production su 4 differenti piattaforme, non c’è alcun materiale di produzione e non si vedono richieste nell’immediato futuro?
- Come mai sembra che i nuovi prodotti Power di SPARC sviluppati qui in LF non possano vantare alcun credito preferenziale di fiducia, nonostante la natura cinese della compagnia, per attaccare il mercato cinese così come più volte ci era stato raccontato, tanto che le BU ci chiedono di competere con i colossi Europei del settore a livello di performance? Come possiamo competere a livello di costi di produzione, mantenendo le richieste di margine di profitto molto alte di SPARC, se anche i leader storici stessi di settore operano strategie di “Joint Venture” di produzione in Cina per poter penetrare il mercato cinese?
- Qual è il piano per gli altri due grossi tipi di prodotto che si immaginava disegnare e produrre nella IDM e di cui ne forgiano l’acronimo, ovvero i Sensori e gli RF? In particolare, su questi ultimi, risulta acquistata una compagnia olandese Fabless e leader di settore che produce in Taiwan, perché’ ogni potenziale iniziativa di sviluppo di prodotto di tale compagnia qui in LF è stata sistematicamente bloccata?
- Perché’ SPARC/LF non ha mai mostrato alcun interesse per gli ingenti fondi messi a disposizione in Europa per le realtà di produzione di semiconduttori come la nostra (European Chip Act)?»