Linea diretta Barcellona-Ploce, passando per l’Abruzzo. Paola De Micheli incontrerà i Governatori di Abruzzo e Lazio e RFI

AVEZZANO– Il 3 marzo p.v. il Ministro dei trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli dovrebbe incontrare – come aveva anticipato nel corso dell’incontro tenuto ad Avezzano il 12 febbraio, i Governatori di Abruzzo – Marco Marsilio –  e del Lazio – Nicola Zingaretti – e l’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile.

Il Ministro infatti, ha preso spunto ed ha condiviso il progetto di pre-fattibilità del Comitato MO.VE.TE. che prevede la velocizzazione della tratta Roma – Pescara – L’Aquila con un “grandissimo investimento sull’assetto ferroviario nazionale”illustrato nell’incontro che si è tenuto ad avezzano, presso la sala Montessori il 17 febbraio.

Lo scopo dell’incontro pertanto,  è la sigla di un protocollo d’intesa  finalizzato alla predisposizione di un tavolo tecnico che sviluppi un piano di fattibilità che:

Paola De Micheli

1) preveda, sulla tratta ferroviaria Roma-Pescara,  il potenziamento di alcune tratte e l’implementazione di nuove così da riportare i tempi di percorrenza uguali ad altri di analogo kilometraggio. Infatti, la tratta, come è ben noto a chi quotidianamente la percorre per lavoro o studio è di una lentezza esasperante: per percorrere poco più di 200 km occorrono mediamente 4/5 ore; un tempo quasi biblico che necessita di essere drasticamente ridotto se si vuole essere al passo con i tempi, con l’Europa e con la velocità di commercializzazione che assilla le strutture produttive e quelle di trasporto. Aurelio Cambise, esponente PD, nel comunicato inviato in redazione, scrive che “ per l’ex Ministro Remo Gaspari, la modernità era l’autostrada”; oggi invece, si deve tornare a valorizzare la struttura ferroviaria che, sebbene obsoleta, è stata costruita dopo settoriali e dettagliati studi e che pertanto, per il territorio ha rappresentato, per tantissimi anni, l’unica possibilità di spostamento di persone e merci; abbandonarla sarebbe un gravissimo errore. Invece, la sua valorizzazione deve necessariamente passare per qualificati interventi di ammodernamento di alcune tratte che, per la conformazione del territorio, è giusto dirlo, presentano problemi di non facile e agevole soluzione. In particolare, per il trasporto delle merci la ferrovia si qualifica come la miglior via perché consentirebbe di alleggerire  l’altra importante via di comunicazione – l’autostrada nei suoi rami A24 e A25 – che potrebbe divenire via privilegiata di spostamento per le persone. In tal modo, migliorata la viabilità ferroviaria, le merci, che da svariati anni  sono state dirottate al trasporto su gomma, potrebbero tornare a viaggiare su ferro in orario notturno, non interferendo così,  nelle ore diurne,  con gli spostamenti delle persone e garantendo anche un’ apprezzabile mobilità sostenibile;

2) incrementi le opportunità economico-commerciali dei territori attraversati dalla ferrovia; da sempre la ferrovia ha portato con sé scambio e ricambio; cose nuove su cose già esistenti, ha permesso la nascita è lo sviluppo di città che, sulla e grazie alla ferrovia – hanno costruito la loro fortuna; i territori che sono collocati geograficamente all’interno,  rischiano più di altri di restare esclusi  dal processi di ammodernamento socio-economico mentre invece, la vivacizzazione degli scambi indotta da una linea ferroviaria veloce e sicura, offre  possibilità di sviluppo e crescita della regione, e soprattutto delle zone interne, e  apre significativi scenari di lavoro, di sviluppo, di benessere e stabilità sociale;

3) costituisca uno degli elementi di intermodalità, nell’ area centrale della penisola,  tra l’ovest e l’est della nazione; punto, questo, cruciale e nevralgico. Infatti, come ha affermato il Ministro, Paola De Micheli, ”il contrapposto dualismo nord/sud è la più grande delle diseguaglianze; ma la contrapposizione est/ovest è il rischio del futuro soprattutto quando ci sono rilievi montuosi come nel caso dell’Abruzzo o delle Marche”. Il superamento di tale rischio è possibile e il tavolo tecnico del 3 marzo dovrà confermare tale evenienza. Qualora ciò sia possibile, la ferrovia diventerebbe un elemento non trascurabile nella ecologia della mobilità intermodale: i porti tirrenici e adriatici, i retroporti e gli interporti verrebbero collegati tra loro e, attrezzando adeguatamente le aree loro destinate,  dovranno “chiudere il cerchio virtuoso della intermodalità”. E’ appena il caso di ricordare che, nel territorio abruzzese, e segnatamente nella tratta Roma Pescara, esistono due interporti uno presso Manoppello e l’altro ad Avezzano; quest’ultimo ancora non operativo, quanto meno nel circuito intermodale.

E ora, come direbbero gli inglesi – last but not least – ultimo ma non meno importante

4) ponga l’Abruzzo e il Lazio al centro della linea di collegamento tra l’area ispanica e l’area balcanica dando vita nel Lazio e nell’Abruzzo ad un vero e proprio “baricentro intermodale terrenico-adriatico”. Come si può ben vedere nella cartina sottostante

cartina Corridoi della rete ferroviaria europea per il trasporto ferroviario merci

l’Italia è sì interessata ai quattro corridoi ferroviari europei ma è anche  abbastanza evidente come tre di questi (nero: Reno-Alpi, verde: Mediterraneo, arancione: Baltico-Adriatico) riguardino esclusivamente il nord Italia mentre il quarto, azzurro, Scandinavo-Mediterraneo, una volta entrato in Italia si biforca dando vita a due percorsi litoranei, rispettivamente tirrenico e adriatico, giungendo fino in Sicilia, a Palermo. Ora, applicando  un elementare principio di economia, dinanzi ad un problema si è portati sempre a cercare la soluzione più rapida, più breve, più sicura e che permetta di ottenere il miglior risultato; bene, è di tutta evidenza che il potenziamento della linea ferroviaria Roma Pescara aprirebbe davvero un nuovo mondo: da Barcellona in Spagna a Porto Tolero (in croato:Ploče) situata nella punta sud-orientale della Croazia,  passando per Civitavecchia, Roma, Avezzano, Sulmona, e Pescara (percorso rosso) e non, come accade oggi, con  partenza a Barcellona, passaggio per Andorra, costa ligure, pianura padana, Slovenia e infine, Croazia (percorso blu).

Ecco allora che il corridoio Mediterraneo si arricchirebbe di una nuova viabilità da sfruttare sia per lo smistamento all’interno del territorio italiano sia per raggiungere l’area balcanica. Inoltre, come messo precedentemente in evidenza da Giovanni Cegli, segretario PD di Avezzano, “il corridoio trasversale permetterebbe di ridurre drasticamente consumi e inquinamento”, venendo incontro alle richieste di mobilità sostenibile e risparmio energetico che giungono dai diversi paesi europei anche dietro la spinta di organizzazioni ambientaliste e non che da sempre si battono per trasporti a basso impatto ambientale e con la quasi assenza di inquinanti.

Lo stanziamento di 1 miliardo e 556 milioni di euro per la velocizzazione della tratta Roma-Pescara, non chiede che di essere speso. E’ imperativo categorico perché l’Abruzzo con i suoi porti di Pescara, Ortona e Vasto possa collegarsi ed interagire con Civitavecchia e accedere quindi, alla costituzione di una Z.E.S. o Zona Economica Speciale della quale si dirà in un prossimo articolo.

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