Luco dei Marsi dice “No” al genocidio di Gaza. Il 24 maggio lenzuoli bianchi su tutte le finestre. De Rosa: «Non vogliamo essere complici del massacro»

LUCO DEI MARSI – Il 24 maggio prossimo, peraltro 110° anniversario dell’entrata in guerra contro l’occupante austroungarico nel 1915, un comune italiano, nella Marsica, in provincia dell’Aquila, ha deciso di alzare la voce contro lo sterminio dei palestinesi in atto a Gaza per mano dell’esercito israeliano.

Sarà un “No” a questo ge nociio e a questo continuo massacro di bambini, che sarà messo in atto in modo cimbolico ma, visto il silenzio mperante su questa tragedia umanitaria immane, è un atto di grande esempio e vaore.

La Sindaca di Luco dei Marsi, Marivera De Rosa, ha annunciato la decisione di appendere su tutti i balconi del paese, compreso quello del Municipio, lenzuoli bianchi, per dire con forza una cosa semplice: “Non in mio nome”.

Marivera De Rosa

«Nelle nostre case illuminate, seduti alle nostre tavole imbandite, coi nostri figli al sicuro nell’aria dolce di questa primavera – spiega la Sndaca di Luco Marivera De Rosa -, mi balena nel pensiero l’immagine dell’inferno, e ha un luogo, un nome, ha un tempo che è ora.

E non posso non pensare che noi, nel nostro smarrimento, in questa impotenza, non potremo che essere dannati, nessuno escluso.

La storia ci giudicherà, e a nulla varrà il sentirsi parte di quella folla smarrita, confusa, “che non sa, non conosce, e che mai avrebbe potuto fare?…”.

Lo abbiamo visto in altri tragici tempi, in altri capitoli di folle indifferenti, quando non acclamanti – prosegue -, che oggi guardiamo di tanto in tanto nelle diapositive dell’istituto Luce.

A Gaza è morta l’umanità. Sforziamoci, testimoniamo per tutto quanto possibile, perché tutto questo cessi, e se ne salvi almeno un germe, una speranza, di umanità.

Il 24 maggio appenderemo un lenzuolo bianco ai balconi, alle finestre, al municipio. Per dire che no, noi non vogliamo essere complici.

Per dire basta al massacro, per dire che quei morti sono anche i nostri morti, i morti di un’Italia e una Europa che, non fermando il genocidio, di fatto ne è complice. Sarà il nostro NO, sarà un niente – conclude -, una goccia mare, ma ci sarà».