Luco dei Marsi. La sindaca De Rosa: «Questura strumentalizzata dall’Agesci per diffondere informazioni distorte e confusione»

LUCO DEI MARSI – «Sono costretta, malgrado tutto, e malgrado il periodo chiami a ben altre incombenze per la collettività, a tornare su un argomento ampiamente dibattuto e chiarito, prima di tutto dai fatti, a suo tempo». A parlare è la sindaca di Luco dei Marsi, Marivera De Rosa, a fronte di informazioni diffuse dal locale gruppo Agesci, che la Sindaca e l’Amministrazione bollano senza mezzi termini come «Uno squallido tentativo di mistificazione, l’ennesimo».

«Il gruppo Agesci locale continua a fomentare confusione e polemiche, arrivando persino, a questo fine, a strumentalizzare e distorcere le parole e le intenzioni del Capo di gabinetto della Questura. Parliamo della vicenda che ha visto il Gruppo, il 22 dicembre scorso, radunarsi in piazza Nassiriya,
in piena emergenza pandemica da Covid 19, senza dare alcuna comunicazione all’Ente dell’iniziativa organizzata – spiega la Sindaca – . Per mezzo di una nota completamente scollegata dal reale andamento della vicenda, la dirigenza del Gruppo ha richiesto alla Questura un parere sulle norme vigenti. Il dott. De Angelis, rispondendo sulla ammissibilità di attività ludiche, ricreative e formative ha semplicemente risposto ad una domanda, in astratto, sul “si può fare non si può fare”, per dirla in maniera spicciola. Non ha certo effettuato un intervento riguardo alla vicenda occorsa – rimarca Marivera De Rosa – e non è entrato, non avrebbe potuto, nel merito delle competenze e dei doveri dei sindaci in qualità di autorità sanitaria locale, la cui inosservanza, come il mancato esercizio della vigilanza sulla salute pubblica, è peraltro sanzionata dalla legge penale. La Questura, interpellata dalla sindaca circa presunte “autorizzazioni ad hoc” sembra essere stata “tirata per la giacchetta”, tramite legale, dalla dirigenza dell’Agesci locale, con l’unico interesse di giocare sul malinteso e lasciar intendere che l’autorità di pubblica sicurezza avesse decretato un giudizio nel merito della questione, che era ben altra», rimarca la sindaca.

La disputa nasce il 22 dicembre scorso, quando sono stati segnalati assembramenti in pazza Nassiriya, ai quali sono seguiti dei controlli. «NON sono mai state in discussione le norme, come è fuori discussione, di contro, che se i cosiddetti Responsabili del Gruppo avessero agito nel rispetto di esse, come sono tenuti a fare e come fanno tutte le altre Associazioni, il Comune sarebbe stato informato dell’iniziativa organizzata nella pubblica piazza, e tutto ciò non avrebbe avuto motivo di essere. Siamo tutti tenuti al rispetto delle regole – ribadisce la sindaca – . Ho fatto il mio dovere di sindaco, di prima autorità sanitaria, come anche hanno fatto il loro dovere i cittadini che segnalarono, non – come lascia intendere il
gruppo dirigente dell’Agesci locale – “un raduno scout”, bensì generici e consistenti assembramenti. E ricordo anche che eravamo in piena emergenza, da poco avevamo avuto persino i morti davanti al pronto soccorso, eravamo alle porte della zona rossa totale e tutti stavamo sacrificando molto, per senso di responsabilità. A quei cittadini, fatti oggetto di attacchi gratuiti, rinnovo la mia solidarietà e il mio ringraziamento per il senso civico dimostrato, e la mia vicinanza ai genitori e ai bambini coinvolti, loro malgrado, in questo squallido teatrino. Invito, invece, certi “maldestri predicatori” a un maggiore impegno per “razzolare” meglio. Riguardo poi anche all’opportunità di dare vita a una simile iniziativa, nel periodo detto, ogni cittadino si formerà la propria opinione, come su tutta la
vicenda, ormai trita e ritrita, che continua a essere strumentalizzata a tal punto e in tali modi da apparire ormai grottesca».

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