Marsilio riscrive lo sport

L’AQUILA – In Abruzzo basket e calcio non saranno più sport di contatto, con buona pace della storia. Qui si fa la rivoluzione.

Lo sport riparte, ma a fronte di una rivoluzione epocale della sua stessa struttura. Grande ilarità suscita infatti il “Protocollo di sicurezza per centri sportivi” dato dalla Regione. Diversi i punti dibattuti, che ormai sono diventati “meme” a livello nazionale per la non praticabilità delle disposizioni.

I problemi sono concentrati tutti nel punto 4 del suddetto protocollo, che concentra una quantità di “gaffes” tali da fare chiedere: Marsilio ha mai praticato sport?

Iniziamo con le strutture, dove sanificazioni a parte (giustissime), i cambiamenti saranno che gli atleti dovranno arrivare con mascherina, a distanza di un metro, poi toglierla, giocare a calcio e poi rimetterla. Come se il campo fosse… Covid-19 esente.

L’ingresso per le docce sarà scaglionato a seconda della disponibilità della struttura, rispettando le distanze di 2mt (e lasciando così almeno 5-6 persone sudate e accaldate al fresco, rischiando probabilmente di prendere febbre ed altri sintomi, così da creare un bel po’ di panico probabilmente). Tanto vale vietare le docce, cosa che molte strutture stanno facendo di propria sponte, proprio per evitare inutili malanni agli utenti in questo periodo così particolare.

Di qui le riforme allo sport, che si dividono in 2 sezioni:

Calcio e pallacanestro: rivoluzione totale per i due sport di contatto principali.

  1. Vietato sputare o starnutire a terra, bensì in un fazzoletto” sarebbe curioso sapere dove la Regione indica di tenere il suddetto fazzoletto… Ma forse è meglio non indagare troppo.
  2. Vietato il recupero fisico seduti o in piedi nell’area di gioco (ci può stare)
  3. È consentito il tocco del pallone con le mani solo ed esclusivamente se muniti di guanti: passino i portieri di calcio, ma i giocatori di basket come si adatteranno? I guanti da basket usati negli allenamenti hanno la parte finale delle dita scoperte nella quasi totalità dei casi… Come adattare? Per non parlare del calcio, nel caso di rimesse laterali, dove nella testa di molti amici romanisti è riaffiorato il doloroso ricordo della palla sgusciata ad Aldair in uno Juventus-Roma 94/95, dove proprio per quel guanto maldestro Ravanelli ringraziò e porto a casa un gol e 3 punti.
  4. Igienizzazione dei guanti da portiere prima e dopo la partita (ci può stare, anche se spesso i portieri ruotano, quindi difficilmente avrà un’utilità)
  5. Gli ultimi 3 punti rivoluzionano davvero questi 2 sport: niente scivolate (per il calcio), il pallone potrà essere recuperato solo tramite “intercetto” (aboliti i contrasti) e sarà vietata la “marcatura a uomo” (tornando quindi ad una “marcatura a zona”). Al netto della moltitudine di battute che orbitano su questi punti, la domanda da fare davvero è: a cosa serve fare ripartire uno sport di contatto senza il contatto? Se vi è rischio, che restino chiusi gli impianti, altrimenti se si decide di riaprire, lo si faccia completamente. Una mezza misura inaccettabile e che sicuramente non verrà rispettata dai più.

Per pallavolo e beach volley stesse problematiche:

  1. Guanti igienizzabili
  2. Niente sputi a terra o starnuti (ancora il dilemma del fazzoletto)
  3. No recupero fisico seduti o sdraiati
  4. Questa merita una menzione d’onore: vietato “invadere” il campo opposto. Qualcuno dica a Marsilio che è sempre stato vietato. È un fallo tecnico, e non viene fatto a prescindere dai giocatori.
  5. Ed è vietato anche toccare la rete, in caso il Governatore volesse leggere questo articolo prima di aggiungere un altro punto.
“Invasione” e punto per gli avversari: rimarcato un divieto già esistente

Un protocollo di sicurezza inapplicabile, che non verrà rispettato e soprattutto che poteva tranquillamente non essere scritto. Diversi infatti i pareri di molte personalità dello sport contro questi provvedimenti, ultimo dei quali l’ex-campione del mondo Massimo Oddo che ha commentato l’ordinanza Marsilio con un laconico:”È come dire che non si può giocare”.

A questo punto la domanda sorge spontanea: è solo un gesto per fare parlare di sé? Un vecchio motto del marketing anni ’80/’90 diceva “Nel bene o nel male, purché se ne parli”, ma adesso stiamo decisamente esagerando. Alleghiamo il protocollo “incriminato”:

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