Matrimoni al museo: fenomeno in crescita in Abruzzo

Sono finora quattordici le coppie che hanno scelto di sposarsi nelle sale del Museo delle Genti d’Abruzzo e del Museo Cascella, un’alternativa di grande effetto rispetto alla consuetudine di Palazzo di Città.

Un successo, soprattutto se si tiene conto che, con l’emergenza sanitaria affievolita, ma ancora attiva, la ripresa del settore è stata, comprensibilmente, lenta.

“La risposta è stata superiore alle nostre aspettative – sottolinea Sandra Addimilio, che cura le prenotazioni e l’organizzazione delle cerimonie – le sale piacciono molto. Sono diverse l’una dall’altra, ciascuna con il proprio fascino”.

L’idea di ospitare i matrimoni civili ha iniziato a viaggiare più di un anno fa, con il rinnovo della convenzione con l’amministrazione comunale: “Poi è arrivato il blocco delle cerimonie causa Covid 19 – ricorda Letizia Lizza – e di fatto solamente a giugno abbiamo potuto cominciare a lavorare su questo nuovo corso. Per noi è un’altra opportunità di aprirci al territorio, di far parte dei ricordi, quelli belli delle famiglie. Il museo non è soltanto una cornice è l’opportunità di sposarsi circondati dalla storia, da elementi di vita vissuta che tornano a far parte del nostro presente”.

La scelta è tra quattro spazi, diversi l’uno dall’altro, ma con in comune arte e bellezza: tre nel Museo delle Genti d’Abruzzo che offre la sala Risorgimento, lo Spazio Arte sempre al piano terra, normalmente utilizzato per le esposizioni temporanee, e la Sala Favetta con le splendide vetrate sul fiume. La quarta sala è al Museo Cascella, che dispone anche di uno spazio esterno.

“Curiamo l’organizzazione nei minimi dettagli – spiega ancora Sandra Addimilio – dal ritiro dei documenti in Comune fino ai particolari della cerimonia. Abituati a lavorare con le esposizioni e la convegnistica riusciamo a venire incontro, anche in tempi brevissimi come è accaduto, a tutte le esigenze degli sposi. Cerchiamo di personalizzare sempre le cerimonie, curando magari allestimenti particolari, sempre adattati allo stile della sala che si sceglie. Aiutiamo nella scelta dei testi delle promesse, nella selezione delle musiche, a volte amici e parenti scelgono di dare un loro messaggio. Ogni matrimonio per noi rappresenta un unicum”.

Le sale consentono anche di allestire un buffet dopo la cerimonia: a fine agosto è in programma un allestimento speciale il buffet sarà strutturato come  degustazione tematica all’interno del Museo delle Genti d’Abruzzo.

A fare da filo conduttore sarà la relazione con il cibo: nella sala del grano, ad esempio, ci saranno i pani, in quella degli sposi i dolci, tipici delle feste: “Un percorso esperienziale che unisce la degustazione, alla festa e a una visita nelle nostre sale – dice ancora Sandra Addimilio – Naturalmente ogni cerimonia viene allestita nel pieno rispetto delle norme anti Covid, con entrate e uscite monodirezionali”.

“E’ un nuovo servizio che offriamo alla città, accanto a quelli più tradizionali della convegnistica e della didattica – afferma il presidente della Fondazione Genti d’Abruzzo Emilio Della Cagna – Il nostro è un lavoro con il territorio e per il territorio. Per la prima volta è possibile sposarsi in un luogo dove si respira l’aria delle nostre tradizioni. E’ un’esperienza per la famiglia e per tutte le persone vicine. Un ricordo che unisce nel segno della cultura, della capacità di trasmettere attraverso la conoscenza sogni e speranze. C’è la storia che viaggia con chi fa questa scelta ed è la storia ad accompagnare verso il futuro”.

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