“Mercato in centro”: le associazioni rispondono agli attacchi verso il mercato.

Avezzano – Ci giunge in redazione il comunicato a firme congiunte di FIVA Confcommercio, CIDEC e Confesercenti, che rispondono così all’attacco ricevuto oggi insieme al Commissario Straordinario Mauro Passerotti. Le parole sono nette, come è netta la loro posizione riportata così:

“Oggi rompiamo il silenzio con il quale abbiamo deciso di combattere questa battaglia denominata in gergo “Mercato del sabato in centro”, dopo aver ricevuto attacchi diretti e indiretti su alcune testate spesso votate al confronto univoco e mai con contraddittorio, ultima delle quali Site.it che anche oggi ci annovera fra i suoi articoli in homepage. Prendiamo infatti in esame l’ultimo articolo pubblicato da questa testata dal titolo “Mercato del sabato – Avezzano paralizzata per 500 euro lordi e <<spese e cocci sono i tuoi>>, articolo nel quale manca una firma, quindi non sapendo a chi rivolgerci, ci rivolgiamo alla testata (ed a tutte le altre che hanno fatto lo stesso, spesso non firmando anch’esse). Innanzitutto ci teniamo a precisare che il commissario ha dato seguito alla delibera dell’ultimo consiglio utile di fine Aprile (amministrazione De Angelis) che recitava testualmente “Bisogna trovare una soluzione entro 30 giorni per il ritorno del mercato del sabato in centro cittadino”

L’articolo apre con il disclaimer “L’operazione è ancora tutta in fase di verifica ma intanto la notizia è che fra la fine di febbraio e l’inizio di marzo il mercato del sabato tornerà a Piazza Torlonia. Dopo un anno e mezzo e 400mila euro spesi dal Comune per riqualificare l’intera aerea, le oltre 120 bancarelle torneranno così ad occupare la storica piazza per 52 giorni l’anno. Ed è polemica.” Nessuna delle parti ha interesse a sconfessare il discreto lavoro di riqualificazione fatto nell’area di Piazza Torlonia; nonostante questo, di sicuro l’interesse della nostra causa prescinde i soldi spesi per un’operazione, reputata dalla categoria che rappresentiamo, iniqua ed anzi a danno della categoria stessa del mercato. Difatti, nessuno di noi si alza la mattina per creare sprechi nelle casse pubbliche, anzi vorremmo sempre evitare che anche i nostri soldi vengano usati invano. Detto questo, come già spiegato, noi rappresentiamo una categoria che si è più volte lamentata della scelta dello spostamento del mercato messo in atto dalla precedente amministrazione, ed abbiamo prodotto un documento di questo disagio avvertito, firmato da 117 commercianti ambulanti su 142 totali, insomma non 4 gatti come più volte lasciato intendere. Inoltre, come da diverse petizioni portate avanti con amministrazione De Angelis in pieno corso, anche il consesso cittadino è stato chiaramente contrario allo spostamento in area Nord. Tutto questo risulta essere stato anche un nostro gesto verso la comunità, poiché la legge regionale dice che per uno spostamento del mercato vanno consultate le associazioni di categoria e consumatori, non i residenti.

Andando oltre, non ci sentiamo di esprimere considerazioni sulla legittimità del lavoro svolto dal commissario Mauro Passerotti, che è un esperto nel suo settore, non alla prima nomina e di sicuro cosciente dei suoi poteri e del limite di questi. Su quel passaggio ci interessa solo un punto, ovvero:”L’accusa a Passerotti, in sintesi, è quella di aver ceduto solo ai desiderata dei 112 ambulanti (di cui almeno il 60% non sono di Avezzano) che, lo ricordiamo per inciso, per mesi hanno esercitato nei confronti del Comune una fortissima attività di lobbying.”. Innanzitutto non si ravvede il perché evidenziare la residenza dei lavoratori in questo settore: i soldi degli avezzanesi valgono più di quelli di paesi limitrofi? E quindi, dovremmo allargare il cerchio anche ai negozi in giro per Avezzano, informandoli che le loro petizioni e le loro richieste valgono e varranno meno degli altri? Secondo noi non è così, e speriamo che questo sia solo uno scivolone sfuggito di mano, e non un pensiero ragionato ed espresso. Chi lavora, paga le tasse e produce ad Avezzano, anche un giorno a settimana, ha diritto ad essere ascoltato dalle amministrazioni. Per giunta le nostre autorizzazioni sono valide per tutto il territorio della comunità europea, quindi non ravvisiamo di nuovo il perché dello specificare la residenza dei lavoratori.

Andando oltre, i signori di Site.it analizzano la mappa del nuovo mercato, evidenziando le problematiche che una zona congestionata da traffico può creare a:

1)pista ciclabile e parcheggi
2)scuole
3)caserma dei carabinieri e uffici comunali

Ci permettiamo di evidenziare che, se una zona di traffico congestionato rappresenta un così grosso problema, il mercato al nord aveva problematiche simili se non identiche:

1)la pista ciclabile della zona nord diventava il bordo di un parcheggio, anche con evidenti divieti di sosta
2) scuole: ci risulta che nella zona nord vi siano anche più di due scuole (se non vi sono stati cambiamenti recenti di cui non siamo a conoscenza), ovvero “Liceo scientifico M.Vitruvio Pollione”, “ISS Ettore Majorana”, “Liceo Statale “Benedetto Croce”.
3) nel settore nord, senza dubbio risentivano del traffico e del marasma generale il Commissariato di Polizia, quello della Polizia Locale e gli uffici dell’INPS.

Sulle faccende di cassa del Comune, non essendo di nostra competenza, non esprimiamo nessun parere in merito. Qualche parola in più invece c’è da spendere sul capitolo dei cosiddetti “cocci”, dove l’articolo riporta falsità ed imprecisioni con una facilità disarmante.
Nell’articolo infatti, i giornalisti di Site.it, ci tengono particolarmente a specificare che il mercato produca danni, e portano ad esempio piazza Risorgimento. Peccato che le foto portate in esame siano del tutto decontestualizzate:
– nella prima foto “Toppe in cemento e buche” si evidenziano danni nella parte interna della piazza. Peccato che storicamente il mercato è stato quasi sempre al di fuori di quella zona, tranne che in tempi più recenti (2019, decisione presa in merito alla presenza della pista ciclabile su via Marconi). Non si può dire il contrario invece per altre manifestazioni (mercatini natalizi con pista da pattinaggio annessa, giostre itineranti, concerti estivi, spetracoli equestri etc.), dalla frequenza molto più assidua e che non sono mai stati interpellati in merito.
– nella seconda foto “Pietre frantumate” è evidente in foto che i commercianti della zona non poggino fisicamente sui gradini danneggiati
– nella terza foto “Sanpietrini divelti dal passaggio veicoli” si indica pretestuosamente la zona indicata come danneggiata dai commercianti ambulanti, mentre la suddetta zona è stata soggetta nel tempo alle più varie vicissitudini (ultima delle quali riportata da Espressione24 con una gru che, ribaltandosi e venendo trascinata per la rimozione, causando diversi danni). Dunque anche questo danneggiamento risulta pretestuoso che venga imputato ad una sola causa.

Ma, sebbene qui ci siano degli errori, il finale dell’articolo raggiunge l’apice dell’inesattezza: la testata, rimarcando il lavoro della precedente amministrazione, ammonisce sulla vicinanza delle bancarelle dei “porchettari” alle aiuole, additandole come danneggianti. Ebbene, questa volta è totalmente una “fake news” (per dirla in termini moderni) o “bufala” (per dirla in termini passati senza cadere nel volgare). Le foto indicate non sono del mercato, poiché esso non è MAI interessato quella zona. A seguito di fiere annuali e mercati settimanali, i cosiddetti “porchettari” hanno sempre interessato la zona dei parcheggi antistanti al Comune (durante le fiere) e le 3 strade – via Mattei, via Lolli e angolo piazza Torlonia adiacente l’edicola ed il Chiosco – (nel mercato settimanale). La foto in questione invece è dell’ingresso dell’ARSA, zona (ripetiamolo per i meno attenti) MAI assegnata agli “incriminati”. Quella foto infatti ritrae non solo la zona sbagliata, ma addirittura il contesto sbagliato, poiché si vede l’ingresso della “Settimana Marsicana”, tutt’altro evento rispetto al mercato settimanale. Una foto volutamente sbagliata e volta a dare un’immagine distorta e manipolata del lavoro altrui, un gesto che reputiamo profondamente sbagliato ed esecrabile (ed ai limiti della diffamazione, ma non siamo in cerca di questo).

Detto questo, ci teniamo a precisare che, mentre talune testate si concentravano su una lotta senza contraddittorio ed unidirezionale, noi elaboravamo un piano sicurezza che rispettasse le norme della “Direttiva Gabrielli sulla sicurezza”. Chiederci un commento in merito avrebbe risparmiato dall’ennesima inesattezza delle note conclusive dell’articolo.

Ci costa davvero tanto questo comunicato stampa, poiché anche se più volte attaccati, non abbiamo mai voluto prestare il fianco a sterili polemiche. Ma quanto raggiunto ultimamente, con articoli come quello citato, fra falsità e schizzi di fango gratuiti, ci hanno fatto desistere dal nostro silenzio. Non abbiamo mai negato interviste o dichiarazioni a nessuno, e continueremo a non farlo, ma oggi era il momento di dire “Basta!”.

Il comunicato è stato redatto e firmato da FIVA Confcommercio nella persona di Giovanni Cioni, C.I.D.E.C. nella persona di Roberta Masci e Confesercenti nella persona di Carlo Rossi.

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