Metanodotto bocciato in Commissione ambiente della Regione. Pietrucci: “Vittoria dell’Abruzzo intero. Con atti concreti stoppiamo spreco soldi”

L’AQUILA – No della Commissione Ambiente della Regione Abruzzo al metanodotto Snam di Sulmona.
Cinque risoluzioni hanno ottenuto questa mattina il voto unanime dei Consiglieri componenti della II Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture”, presieduta da Emiliano Di Matteo. Tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio dicono un formale “no” al progetto “Linea Adriatica”, che interessa il territorio abruzzese e prevede la realizzazione di un metanodotto, lungo 170 chilometri, tra Sulmona e Foligno. Il documento è stato portato all’attenzione dei Commissari nel marzo 2025 dal consigliere regionale, Pierpaolo Pietrucci.
“Una vittoria per tutto l’Abruzzo se non sapremo sprecare un’occasione storica”, ha affermato il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, sull’approvazione all’unanimità da parte della Commissione Ambiente del Consiglio regionale abruzzese della risoluzione, a sua firma, che dice di ‘no’ al passaggio in Abruzzo del metanodotto SNAM Sulmona-Foligno.

“Un atto, risultato di anni di personali battaglie al fianco dei comitati, dei sindaci e delle popolazioni – spiega ancora Pietrucci -, che impegna la Regione Abruzzo ad approvare una normativa nazionale che, in analogia con la individuazione delle aree idonee per le energie rinnovabili, assegni alle Regioni il compito di individuare le aree idonee relative alle infrastrutture metanifere, escludendo in via prioritaria i territori ad alto rischio sismico ed idrogeologico; che faccia approvare una nuova normativa nazionale sulle distanze di sicurezza di tali infrastrutture, poiché le norme attuali non garantiscono l’incolumità dei cittadini e la sicurezza dei beni;
che sottoponga il progetto Linea Adriatica ad una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, essendo irragionevole considerare ‘eterna’ la V.I.A del 2011; che sottoponga il progetto Linea Adriatica ad una approfondita valutazione costi/benefici da parte di un ente terzo, tenendo conto non solo dei costi di realizzazione dell’opera ma anche dei costi per l’ambiente, per il clima, per le economie locali, per la sicurezza e la salute dei cittadini;
che apponga il vincolo culturale sull’area di Case Pente a Sulmona, dove, in seguito agli scavi di archeologia preventiva, sono stati rinvenuti reperti e tracce tali da configurare un unicum di elevato valore storico.
Un atto attraverso il quale sarà possibile l’istituzione di un apposito gruppo interdisciplinare regionale con esperti di alto profilo in campo sismico, ambientale, culturale e giuridico, al fine di supportare la Regione nella attuazione delle suddette richieste”.
Per il dem, vice presidente della commissione Bilancio, “questa risoluzione possa diventare, dopo anni di battaglie, il granello che rompe l’ingranaggio di una infrastruttura antistorica e inutile che spendere miliardi di euro all’Italia e all’Europa e i cui costi saranno pagati negli anni a venire dai cittadini”.