Nel ring del Consiglio Regionale Marcozzi vs Testa

La Pentastellata: «Attacco sessista nei miei confronti». Il capogruppo di Fd’I: «Erano solo auguri»

L’AQUILA – Una bagarre politica si è scatenata presso il Consiglio regionale a seguito di un veemente scambio di battute al vetriolo tra Guerino Testa, Capogruppo di Fratelli d’Italia e la consigliera Sara Marcozzi.

L’attacco politico di Testa alla Marcozzi si concretizza nel rimproverarle “il mal celato tentativo di distogliere l’attenzione dalle scelte disonorevoli che il governo Conte sta propinando agli italiani e agli abruzzesi” e che, anziché rendere operativa la tanto proclamata volontà di collaborare con il governo regionale, fa esercitazioni di accanimento a vuoto”. 

Se il botta e risposta si fosse fermato qui, nulla questio… Invece, Testa ha voluto strafare e, mettendo in campo lo stato di gravidanza della Marcozzi, l’ha invitata a ritirarsi, per il tempo necessario, dalla vita politica, “godendosi quanto di più bello e importante nella vita: l’arrivo del suo bebè”.

Il suo “consiglio” ha però mandato su tutte le furie la consigliera che ha denunciato il vergognoso comportamento del capogruppo, ritenendo l’affermazione offensiva e gravemente lesiva della dignità di tutte le donne che continuano a lavorare e a prestare la loro opera anche in gravidanza, soprattutto in un momento di emergenza come quello attuale. Ma la sua protesta per l’offensivo comportamento si è estesa anche alla Commissione Pari Opportunità alla quale la Marcozzi ha segnalato l’accaduto ritenendo che “contrastare anche episodi apparentemente meno gravi e imprudentemente catalogati da alcuni tra le “battute di spirito”, come quello che mi ha visto interessata, può contribuire a educare al rispetto reciproco, al rispetto delle donne, della loro essenza, del loro importante ruolo all’interno della nostra società’”.

La consigliera Sara Marcozzi ha raccolto numerose attestazioni di solidarietà e di condanna delle parole misogine e sessiste usate nei suoi confronti.

Al gruppo consiliare M5S – che ha biasimato i giudizi  usati, ritenuti svilenti e profondamente anacronistici ed ha ribadito come invece, il movimento “si ispiri all’equità sociale e all’uguaglianza dei diritti di ogni cittadina e cittadino” –  ha fatto seguito  il comunicato di Pietro Smargiassi, presidente della Commissione di Vigilanza  che ha comunicato sostegno e vicinanza alla consigliera e, avendo ritenuto le parole  “gravi, inappropriate e assolutamente inaccettabili”, ha invitato Testa “a  porgere il prima possibile le dovute scuse al Capogruppo Marcozzi, e magari a chiarire anche la propria posizione in tema di rispetto di genere”.

Stefania Pezzopane

Un messaggio di femminile solidarietà è pervenuto alla consigliera anche dalla senatrice Stefania Pezzopane che afferma che le donne non devono dimostrare più nulla e che quel che si pretende è puro rispetto: per l’essere donna, per l’essere madre, per essere una cittadina che, senza nulla togliere agli uomini, può decidere di fare il dottore o l’avvocato, la casalinga o la politica, senza dover rinunciare ad essere donna e madre.

Alla deputata Dem, poi, fanno eco le colleghe Democratiche Abruzzesi che affermano: «Per le Democratiche d’Abruzzo qualunque siano le tempistiche dei fatti e le valutazioni intorno alla volontà del capogruppo di Fratelli d’Italia, rimane un episodio deplorevole quello di ‘raccomandare fortemente alla Marcozzi di godersi quanto di più bello e importante nella vita, l’arrivo del bebè caratterizzato da modalità evidentemente discriminatorie, basate sul sesso, affatto inerenti alle questioni che i due condividono sul piano amministrativo e istituzionale.

È stata una esternazione fuori luogo. Riguardo infine al riferimento inappropriato al femminismo e al suo fantomatico richiamo a pensare a cose più serie poiché a suo dire ‘le violenze di genere di cui occuparsi sono ben altre’, vorremmo ricordare al consigliere Testa, visto che ci cita come ‘carovana dalla spiccata finta sensibilità’ come sia stato proprio il Partito Democratico, con la Conferenza delle donne a porre l’accento sul tristissimo fenomeno dell’acuirsi delle violenze domestiche durante la chiusura di primavera a causa della pandemia – fatto legato alle radicate convinzioni socioculturali che in Italia vorrebbero la donna sottomessa e funzionale solo allo svolgimento delle questioni inerenti la cura della casa e dei figli, appunto».

Sandro Mariani

Il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” in Consiglio Regionale, Sandro Mariani, ha fatto centro sul felice stato della gravidanza della Marcozzi ritenendolo una dimostrazione di forza e di coraggio esattamente come quella di Giorgia Meloni (dello stesso partito di Testa)  che non ha lasciato di scranni di Montecitorio e il cui stato non è mai stato oggetto di critiche o invettive da parte dei suoi colleghi.

La risposta di Testa però, getta una diversa luce sull’accaduto; il capogruppo ha replicato che il suo era un “sincero augurio di felicità”  rivolto già da una settimana alla Marcozzi (come del resto riportato in apertura di articolo) e che invece, è stato fatto oggetto di strumentalizzazioni all’indomani del suo rimprovero al M5S del reiterato astensionismo in consiglio regionale; le espressioni utilizzate dalla Matcozzi si configurano per Testa “ obiettivamente lesive della mia immagine politico-istituzionale oltre che di uomo” e che per tal motivo, “potrei anch’io appellarmi alla Commissione Pari opportunità, ma l’onestà intellettuale fa la differenza”.

Il momento difficile e doloroso che si sta vivendo consiglierebbe maggior disponibilità all’ascolto e prudenza nei giudizi, evitando di mortificare e sottrarre tempo alla politica quella vera.

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