Nessuna bocciatura del Pef, nessun dolo nell’assegnazione dei lavori: Strada dei Parchi respinge tutte le accuse

Roma – In relazione alle notizie emerse dal provvedimento del GIP della Procura di Teramo relativo al sequestro di fondi di società e amministratori del Gruppo Toto,

la Società Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25, rileva quanto segue.

Per quanto riguarda l’asserita bocciatura da parte della Commissione UE del nuovo PEF-Piano Economico Finanziario di Strada dei Parchi, si smentisce la notizia, frutto di una ricostruzione dei fatti del tutto infondata. A tale proposito, si ricorda che la revisione del PEF fu resa obbligatoria dalla legge 228 del 2012 che, a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009, impose la messa in sicurezza antisismica delle infrastrutture autostradali. Dopo anni di confronto con il Ministero dei Trasporti e il Ministero dell’Economia – la cui estenuante lunghezza non può certo essere attribuibile al Concessionario, l’interesse del quale era esattamente opposto – nel 2019 il nuovo PEF fu finalmente predisposto dal Mit e dal Mef d’intesa con il Concessionario. Approvato prima dall’Autorità dei Trasporti nel luglio 2019 e poi portato dal ministro Toninelli l’1 agosto al Cipe, che ne prese atto in attesa del successivo parere  della Commissione UE. Ricordiamo altresì che l’invio del PEF a Bruxelles avvenne dopo il cambio di Governo, e dunque per mano della ministra De Micheli.

La Commissione UE per ben due volte, nell’ottobre e nel dicembre del 2019, ha chiesto al Mit alcuni chiarimenti, non ottenendo mai risposta. Tanto che il 23 gennaio 2020 comunica, per il tramite della Rappresentanza italiana a Bruxelles, di essere costretta ad archiviare il procedimento “alla luce della mancanza di riscontro” da parte delle autorità italiane. In conseguenza di ciò, nell’aprile 2020, il Consiglio di Stato ha commissariato lo stesso Ministero dei Trasporti “per non aver concluso l’iter amministrativo”.

Come si evince da questa ricostruzione dei fatti, nessuna inadempienza può essere attribuita a Strada dei Parchi e parlare di bocciatura del PEF da parte della Commissione UE è un falso clamoroso.

Quanto invece alle accuse di presunto dolo per aver “bypassato qualsiasi procedura di evidenza pubblica”, basti ricordare che l’affidamento in house dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria è previsto dalla gara europea di assegnazione della concessione, svoltasi nel 2000, e inoltre risponde all’articolo 7 della legge 166/2002 (Merloni quater) che prevede che il valore degli affidamenti in house debba essere calcolato sull’intero periodo della concessione, che nel caso di Strada dei Parchi scade nel 2030.

Alla luce di quanto esposto, è dunque evidente l’infondatezza di tutte le accuse mosse a Strada dei Parchi, e per questo la Società è assolutamente serena nell’attesa dello svolgimento delle indagini e sicura che il loro esito non potrà che vederla liberata da ogni sospetto di irregolarità.

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