No dell’azienda all’integrazione salariale per i dipendenti della Coca Cola di Carsoli-Oricola in Cigo da Covid. Flai-Cgil: “Ripensare alla decisione”

CARSOLI – No alle integrazioni salariali da parte di Coca Cola a copertura della differenza con gli ammortizzatori sociali da Covid-19. Questa sarebbe stata la netta risposta del Gruppo Coca Cola HBC Italia alle richieste del sindacati, la Flai-Cgil dell’Aquila, che chiedevano, appunto, all’azienda di coprire la parte mancante di salario dei propri dipendenti dello stabilimento di Carsoli-Oricola, colpiti dalla Cigo causa emergenza Covid-19.

Una risposta che, naturalmente, non è affatto piaciuta al sindacato che ha subito risposto augurandosi una immediato ritorno a relazioni industriali più collaborative e che si possa trovare una immediata soluzione al problema dei lavoratori che, ricorda la Flai, in questo periodo hanno continuato a lavorare impedendo che gli scaffali restassero vuoti.

Questa la nota di Marcello Pagliaroli per la Flai-Cgil Provinciale dell’Aquila: «La Segreteria della Flai-Cgil Provinciale L’Aquila ritiene che lo stabilimento Coca Cola HBC Italia, con sede in Oricola rappresenti un valore per i lavoratori e per l’economia della nostra provincia. Ma, se da un lato l’azienda viene insignita, per il quinto anno consecutivo, con il premio “TOP EMPLOYERS ITALIA”, dall’altro non si comprende, soprattutto in questa fase di emergenza causata da COVID-19, come mai Coca Cola HBC Italia nei propri stabilimenti produttivi, in Italia, così come ad Oricola, dimostri una totale chiusura nel concedere una maggiore tutela salariale per i propri lavoratori. L’epidemia Covid-19 ha messo tutti noi nella condizione di affrontare situazioni urgenti ed emergenziali. Nessuno si è sottratto, tutti ci siamo impegnati per costruire le condizioni necessarie per far fronte a questa pandemia, per la tutela e la sicurezza della salute dei lavoratori che, ogni giorno, hanno prestato e continuano a prestare tutt’ora, la loro opera al servizio dell’azienda e del Paese intero, dando prova, tra l’altro, di grande coraggio con la consapevolezza di prestare un servizio per il settore alimentare che produce beni essenziali per il Paese.

Abbiamo pertanto, sottoscritto, in linea con il Protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, del 14 marzo 2020, accordi territoriali, e a fronte di una riduzione delle vendite e della totale chiusura del canale Horeca, abbiamo di comune accordo deciso di aprire la Cassa Integrazione Ordinaria per Covid-19 per lo stabilimento di Oricola con decorrenza 8 aprile 2020. Inoltre, abbiamo condiviso l’utilizzo di alcuni strumenti volti a ridurre l’impatto della Cigo, strumenti però molto parziali e insufficienti a compensare la perdita di reddito e l’impegno dei lavoratori di Coca Cola HBC Italia, pertanto abbiamo avanzato delle ulteriori proposte. Ci riferiamo alle richieste di integrazione al 100% della quota erogata dall’INPS e alla maturazione di tutti gli istituti diretti ed indiretti del salario, richieste alle quali ci è stato risposto con un secco No. Non solo, ma la risposta inammissibile della Direzione Aziendale, è stata la minaccia di tagli al personale e chiusure di stabilimenti. Per la Flai-Cgil questo è inaccettabile. Con le nostre richieste, non stiamo parlando di solo denaro, ma di un riconoscimento nei confronti dei lavoratori che ogni giorno, con dedizione, prestano il loro servizio. Se per la Flai-Cgil la piena occupazione è elemento fondamentale, troviamo del tutto inaccettabile, tanto più in un momento come questo, che alle nostre richieste, la Direzione Aziendale risponda con la carta dei licenziamenti.

Ricordiamo che i lavoratori tutti, anche di fronte alla paura, per sé stessi e per le loro famiglie hanno garantito a Coca Cola la continuità lavorativa, hanno garantito che gli scaffali non rimanessero vuoti con una piena disponibilità nei confronti dell’azienda. Inoltre ci stupisce come una multinazionale, di così alto valore sociale, come viene socializzato da Coca Cola Company, che ovviamente ringraziamo, sia l’unica in Italia ad avere assunto questo tipo di atteggiamento, anche rispetto ad altre multinazionali che hanno riconosciuto ai loro dipendenti un bonus per il lavoro svolto in questo periodo di pandemia andando a riconoscere soprattutto lo spirito di servizio verso il nostro Paese e verso l’Azienda. Auspicavamo che Coca Cola sentisse la necessità di mettere in campo un impegno concreto verso “le persone”, verso i suoi collaboratori e quindi un impegno nei confronti della nostra comunità.

Per questi motivi siamo a denunciare tali mancanze e vorremmo sapere, per il ruolo che ad ognuno di noi compete, se questa è la strategia del Gruppo Coca Cola HBC e ci auguriamo al contempo di ricostruire un sistema di relazioni industriali rispettose delle parti all’interno di una realtà produttiva come lo stabilimento Coca Cola di Oricola». Per La segreteria Flai-Cgil Provinciale L’Aquila, Marcello Pagliaroli

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