Nuove disposizioni in merito alla celebrazione del Mercoledì delle Ceneri in tempo della pandemia

AVEZZANO- “Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai”. Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della Quaresima, un momento assai importante per il cristiano: un percorso che lo porta al ricordo e alla contemplazione della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. Purtroppo, visti i tempi da pandemia dovuta al Covid-19, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si è pronunciata a tal proposito per spiegare come celebrare questo importante momento dell’anno liturgico.

Il 17 febbraio, ovvero Mercoledì delle Ceneri, il sacerdote, dopo aver igienizzato le mani e indossato la mascherina, imporrà le ceneri senza recitare la consueta formula (Convertiti e Credi al Vangelo). Una scelta che ripercorre le pagine della storia della chiesa, in particolare sotto il pontificato di papa Urbano VI (1378-1389), quando si imponevano le ceneri sul capo del pontefice senza dir nulla: purtroppo, questa decisione è dovuta alla brutalità del virus che stiamo affrontando.

A tal proposito, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in una nota afferma: “Pronunciata la preghiera di benedizione delle ceneri e dopo averle asperse con l’acqua benedetta, senza nulla dire il sacerdote, rivolto ai presenti, dice una volta sola per tutti la formula come nel Messale Romano: «Convertitevi e credete al Vangelo», oppure: «Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai»”.

A questo punto, precisa la Congregazione, il sacerdote “impone le ceneri a quanti si avvicinano a lui o, se opportuno, egli stesso si avvicina a quanti stanno in piedi al loro posto, prendendo le ceneri e lasciandole cadere sul capo di ciascuno, senza dire nulla”.

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