Nuove risorse energetiche, tutela dell’ambiente e della salute. I Comitati No Gas di Sulmona alla manifestazione di Roma

SULMONA – C’erano anche i “Comitati dei Cittadini” e gli “No Hub Gas” di Sulmona alla manifestazione che si è tenuta sabato scorso a Roma sulle questioni energetiche e la politica europea in materia.

Sulmona, come noto, è interessata da ben due progetti, entrambi molto grandi e rilevanti a livello strategico, che sono quelli della megacentrale e quello del grande metanodotto appenninico.

I lavori del grande metanodotto appenninico

Due progetti, però, che cozzano in modo evidente, sin dalla loro prima proposta, col volere di una grande della popolazione sulmonese, in particolare, e peligna in generale.

Tanti i timori. Da quelli del rischio sismico, a quelli ambientali a quelli per la tenta del territorio dove questi due impianti insisteranno.

Contro questa visione dell’energia, ancora legata a gas e fossili, per una classificazione diversa delle priorità per la produzione e rifornimento di energia, sabato a Roma si è tenta una grande manifestazione, nella quale le associazioni sulmonesi sono state fra i protagonisti.

Una centrale di compressione del gas

Questa la nota diffusa congiuntamente da “Comitati dei Cittadini” e “No Hub Gas” di Sulmona e Valle Peligna.

Il duro documento delle associazioni contro i progetti energetici

«Una delegazione dei Comitati Cittadini per l’Ambiente e del Coordinamento No Hub del Gas ha partecipato sabato al flash mob che si è svolto in piazza Santi Apostoli a Roma per protestare contro la decisione di includere gas e nucleare nella Tassonomia europea.

Gli ambientalisti peligni hanno portato cartelli e bandiere e diffuso materiale relativo alla lotta che da più di 14 anni conducono contro la centrale e il metanodotto “Linea Adriatica” della Snam.

Oltre che a Roma, le manifestazioni si sono svolte in tutta Europa. Definire gas e nucleare fonti energetiche “verdi” è una grande bugia e una truffa ai danni dei cittadini europei.

Una precedente protesta di Comitati Cittadini e No Hub Gas di Sulmona

Significa che ingenti risorse dell’Europa, anziché essere impiegate per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, verrebbero dirottate verso tecnologie ed impianti che invece dobbiamo abbandonare se vogliamo salvare il nostro pianeta.

Costruire oggi una nuova centrale a gas o un nuovo metanodotto vuol dire sperperare delle risorse preziose per realizzare impianti inutili, dal momento che il sistema energetico europeo entro il 2035 dovrà essere a zero emissioni.

Il gas è una fonte fossile, inquinante e climalterante, dalla quale dobbiamo liberarci.

Non solo dal gas russo ma dal gas in quanto tale. Lo stesso mondo industriale lo ha capito.

Secondo uno studio dell’Associazione Energia Futura di Confindustria, qualora si sbloccassero 60 Giga Watt di energia rinnovabile, l’Italia potrebbe fare a meno di 15 miliardi di metri cubi di gas ogni anno.

Una riunione del Parlamento Europeo

Il che significherebbe passare da un consumo di 71,5 miliardi di mc (media degli ultimi 10 anni) a 56,5 miliardi di mc, mentre la potenzialità degli attuali impianti è addirittura superiore ai 115 miliardi di mc!

L’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia europea è il frutto della forte pressione delle lobby non solo europee, tra cui le italiane Eni e Snam, ma anche russe.

Secondo un recente rapporto di Greenpeace i lobbisti e rappresentanti dei colossi energetici russi Gazprom, Lukoil e Rosatom hanno incontrato molte volte commissari e alti dirigenti comunitari allo scopo di far classificare come fonti sostenibili sia il gas che il nucleare.

È evidente che dietro questo intenso lavoro delle lobby vi sono enormi interessi economici. 

(Fonte www.geopop.it)

La mobilitazione del 21 maggio è soltanto uno dei tasselli della campagna europea #NotMyTaxonomy e dell’impegno sulla Tassonomia UE del movimento ambientalista europeo per mettere in campo ogni possibile iniziativa nei confronti degli europarlamentari, in vista del voto congiunto, nella terza settimana di giugno, delle Commissioni parlamentari europee ENVI ed ECON, e del voto in plenaria previsto la prima settimana di luglio.

L’obiettivo è quello di fare in modo che il Parlamento Europeo voti per il rigetto dell’atto delegato della Tassonomia UE, fermando così questa gigantesca ed insensata operazione di greenwashing e attacco alla vera transizione ecologica».

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