Opposizione all’attacco del Comune di Massa d’Albe: «Sindaco travolto dal malcontento popolare e incapace di dare risposte: subito dimissioni»

 MASSA D’ALBE – «Contestato aspramente dai cittadini, sfiduciato da tutte le frazioni, incapace di dare le risposte in consiglio: cosa aspetta il sindaco Blasetti a dare le dimissioni?».

Dopo il tumultuoso Consiglio comunale dei giorni scorsi, seguito alle polemiche per la rimozione di due assessori e alle proteste della popolazione, l’opposizione al Comune di Massa d’Albe passa all’attacco e chiede le dimissioni del Sindaco Blasetti.

Questa la nota dei consiglieri di opposizione del comune di Massa d’Albe. Antonio Mastrangelo, Giovanni Ceglie e Gianni Mancini, facendo riferimento al consiglio comunale che si è svolto nei giorni scorsi.

«Il sindaco – dicono i tre – è stato duramente attaccato dai numerosi cittadini presenti in sala, nonostante l’orario in cui egli, nell’intento di limitare la presenza della gente, aveva convocato la seduta.

Il malcontento dei cittadini era così forte verso il primo cittadino che sono dovuti intervenire i vigili urbani per cercare di sedare gli animi: una scena che non si era mai vista in tanti anni di amministrazione a Massa.

Il sindaco, incalzato dalle opposizioni e dagli ex assessori, che ha rimosso con un colpo di mano, ha goffamente girato attorno alle questioni poste senza dare spiegazioni, in grave difficoltà.

I nuovi assessori, da lui nominati con un disastroso tentativo di accontentare chi lo tirava per la giacca, non hanno pronunciato una sola parola in occasione che loro insediamento.

Che ci stanno a fare, loro e il sindaco, se non hanno nulla da dire e da proporre e senza uno straccio di idee? Ogni giorno che passa rappresenta un grave danno per tutta la comunità ed è necessario quindi la maggioranza si faccia da parte al più presto.

Dopo aver fatto fuori Forme e Alba Fucens, in termini di rappresentatività, ed essere stato pubblicamente sconfessato dai numerosi striscioni affissi nei luoghi pubblici, il sindaco Blasetti e i suoi passivi collaboratori dovrebbero sentire su di loro, forte e incontenibile, il dovere di rimettere il mandato per recuperare, se non la stima, ormai perduta, almeno la dignità come persone prima che come amministratori.

Se non accadrà, il clima e la tensione della popolazione potrà salire ulteriormente per l’incapacità dimostrate nel gestire finanze e risorse sostenute con le tasse della gente. Attendiamo dunque un passo indietro che possa salvare agli inadeguati amministratori almeno la faccia!».