Ortofrutta, i produttori del Fucino denunciano consumi in calo per costi troppo alti: siccità ed inflazione determinanti

AVEZZANO – Non stupisce, tra i produttori abruzzesi, la perdita di acquisti del 9% registrata a livello nazionale nei primi otto mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo lo scorso anno, così come emerge dal Report agosto 2022 dell’Osservatorio di Mercato di Cso Italy sugli acquisti da parte delle famiglie italiane.

“A livello di consumi l’andamento è stato in calo sin dai primi di luglio”, valuta Luigi D’Apice, socio dell’azienda agricola Lago D’Oro di San Benedetto dei Marsi (L’Aquila) e presidente dell’Opoa Marsia, Società cooperativa agricola che opera nel Fucino.

“Questo è il riflesso di una situazione piuttosto delicata dal punto di vista dei costi di produzione e distribuzione – spiega – con prezzi alle stelle e produzione in parte compromessa dalla siccità”.

“Questo – riprende D’Apice – ha prodotto gravissimi danni, anche in termini di resa per ettaro.

Pensiamo al prezzo record delle patate che ha segnato dei veri e propri record storici, effetto del prezzo pressoché raddoppiato sin dall’ammontare da corrispondere al contadino: lo scorso anno, nelle nostre campagne bastavano 20-25 euro al chilo.

Adesso, la cifra è quasi raddoppiata (da 35 a 45 a seconda della varietà).

Con condizioni di questo tipo, i prezzi di frutta e verdura lievitano e il consumo inevitabilmente si abbassa”.

Non solo, ai costi delle produzioni agricole, alle spese energetiche e del trasporto, si aggiungono quelli dell’imballaggio.

“Il prezzo del packaging – spiega Marco Di Cicco direttore commerciale dell’Opoa Marsia, cooperativa associata a Confagricoltura – sono aumentati notevolmente.

Quindi parliamo di un fattore di grande impatto sulla grande distribuzione.

Allo stesso tempo è diminuito il potere di acquisto delle famiglie.

Faccio un esempio banale, se prima una capofamiglia con stipendi da mille euro al mese poteva permettersi un avocado, oggi deve pensare a un tozzo di pane in più”.

“In ogni caso – ha aggiunto Di Cicco – anche se le nostre terre hanno risentito della grande siccità estiva, l’Abruzzo è stato meno toccato rispetto ad altre aree della Penisola.

Sul costo delle patate incidono anche delle dinamiche a livello internazionale”.

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