Ospedale di Pescara. I dipendenti vengono privati anche di acquistare dell’acqua.

PESCARA – Il Comitato Regionale dell’Abruzzo del Partito Comunista, attraverso un comunicato, ci tiene a sottolineare come, nell’Ospedale di Pescara tra le priorità ci sia, paradossalmente, il cambio dell’appalto per i distributori di bibite e caffè al proprio interno.

L’ Abruzzo è in piena pandemia (nonostante la Fase 2) e Pescara è la città del centro-sud con la media contagi più alta l’ospedale di Pescara, oltre ad essere Ospedale COVID 19, è anche il più importante nosocomio abruzzese con migliaia di utenti che lo frequentano giornalmente e con diverse centinaia di dipendenti ma da ieri sono privati anche della possibilità di acquistare una bottiglietta d’acqua.

Ci sono problemi anche più gravi: 50 dipendenti della Società GPI Spa che gestisce il CUP è senza alcuna misura di sicurezza, mascherine,guanti e persino il gel igienizzante; esiste un solo ingresso al CUP che di conseguenza non può avere una separazione effettiva tra l’entrata e l’uscita né tantomeno viene eseguita un’entrata contingentata e quindi la garanzia del rispetto della cosiddetta distanza sociale.

Gli eroi, come vengono chiamati da qualche mese gli operatori sanitari, oggi sono costretti anche rinunciare a potersi ristorare con un caffè o una bibita e questo a dimostrazione di come la dirigenza della ASL pescarese tiene in considerazione il proprio personale.

“Ci aspettiamo, ma soprattutto i lavoratori si aspettano delle risposte e le motivazioni per questa incresciosa situazione. Non è possibile che i lavoratori non sappiano nulla e ci auguriamo che questo défaillance venga immediatamente risolta. “

Si conclude nel comunicato.

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