“Papaveri nella tempesta”: una poesia di Maria Assunta Oddi con tenera leggerezza omaggia giugno, il mese della speranza e della rinascita

Nella lirica “Papaveri nella tempesta” la scrittrice Maria Assunta Oddi fa di giugno, mese dei prati di papaveri, simbolo di resilienza velata di fragile leggerezza. Del resto la poesia abita, pensa, sogna e spera immersa nella natura.
Papaveri nella tempesta.
Sotto la buia finestra
del cielo nuvoloso
vasta marea di papaveri
nel fluttuare di rosse corolle
traluce luccichio di chimera.
Sontuosi bagliori di petali
issati su steli di chiare
baionette dai furtivi raggi
destano desideri arcani.
Il prato divenuto rovente
è grido acuto e assetato
dell’aria gravida che
annuncia delirio di pioggia.
Nel mugghiare furioso
del vento che impazza
la torre sanguigna
s’alza, si gonfia, s’abbassa
spezzato ponte oltre lo
steccato dei rovi lontani.
Lo schianto improvviso strepito
di tuono non è cedimento:
il sereno tornato accenderà
le torce che nessun’ acqua
spegne.
Come tenera velina sulla
fiamma del sole si fa corallina.
Più facile è divellere sassi
che l’umile fragilità di un
inchino.