Pescara, al via l’abbattimento dell’immobile di via Stradonetto sequestrato alla criminalità: al suo posto una struttura per i senza tetto

PESCARA – Con l’avvio dei lavori di abbattimento di un immobile situato in via Stradonetto 166, che sarà ricostruito per realizzare una struttura da destinare ai senza fissa dimora, prosegue il lavoro del Comune di Pescara sugli edifici confiscati in città alla criminalità. Oggi l’intervento è cominciato alla presenza del sindaco Carlo Masci, dell’assessore comunale Adelchi Sulpizio, del prefetto Flavio Ferdani e dei rappresentanti delle forze dell’ordine e della polizia locale, a partire dal questore Carlo Solimene. Quella di stamani è stata l’occasione per fare un bilancio sugli otto progetti candidati e ammessi a finanziamento statale nell’ambito degli “Interventi di valorizzazione dei beni confiscati alle mafie – INV6C1I1.1.1“ (ex PNRR – Missione 5 – Inclusione e coesione – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – Investimento 2). I fondi a disposizione, complessivamente, sono pari a 3.560.155,49, i lavori stanno tutti per partire (in un caso è in corso l’aggiudicazione per avviare la seconda parte dell’intervento in via Tavo 310) e all’interno degli immobili, da demolire per la ricostruzione o da ristrutturare, saranno sviluppati progetti sociali, dalle case di sgancio per donne che sono state vittime di violenza all’housing first per dare temporaneamente una casa ai senza fissa dimora e costruire con loro un nuovo percorso di vita, anche lavorativo, per finire con un micronido urbano.

L’avvio dei lavori in via Stradonetto (angolo via Tiburtina) è stato annunciato pubblicamente agli anziani che frequentano il centro sociale situato su questa strada, entusiasti dell’incontro con i rappresentanti delle istituzioni. “L’iter per arrivare ad oggi è stato lungo”, ha detto Sulpizio che non ha nascosto la soddisfazione “perché i nostri progetti sono stati tutti finanziati dal ministero. Con questi interventi raggiungiamo più obiettivi perché diamo una risposta alla criminalità e diamo una nuova opportunità abitativa e di vita a coloro che saranno accolti nella struttura di Housing First che andremo a realizzare su questa strada, e poi ancora vogliamo affiancare le donne che sono state vittima di violenza e ci occupiamo dei bambini, attraverso un micronido. Se siamo qui è grazie alla sinergia che c’è con le forze dell’ordine e con la Prefettura e grazie all’impegno del personale comunale. Da qui, oggi, parte un segnale: a Pescara le case della criminalità vengono confiscate e riconvertite”, ha concluso Sulpizio.
Per quanto riguarda l’edificio da ricostruire, che si svilupperà su due livelli collegati da una scala interna, il piano terra avrà una superficie di circa 92 mq e il primo piano di circa 74 mq. Sono previsti, tra l’altro, l’isolamento termico con sistema a cappotto e l’impianto fotovoltaico e solare termico per le fonti rinnovabili. Con la consulenza specialistica di Michele Lepore, è stato adottato il sistema solare passivo “Barra-Costantini”, uno dei sistemi bioclimatici più performanti, non solo per il riscaldamento degli edifici ma anche per il loro raffrescamento.
“Le case confiscate qui a Pescara vengono tutte riutilizzate, riqualificate e messe a disposizione della comunità, in particolare di chi non ha nulla, di chi vive nella marginalità più assoluta, di chi incontriamo per strada e scansiamo”, ha detto Masci pensando ai progetti per i senza fissa dimora (Housing first) e parlando della “grande soddisfazione che provo quando riusciamo a far riprendere un percorso di vita a queste persone”.
Un’altra gioia di questa giornata deriva dall’incontro con chi frequenta il centro sociale coordinato da Aida Marino: “Qui si fanno attività di ogni genere, qui lavorano persone che si impegnano ogni giorno, dimostrando che in uno dei quartieri più difficili si sviluppano amore e condivisione”, ha detto Masci.
“Il messaggio che deve partire oggi è che le istituzioni funzionano, e se è vero che la delinquenza esiste è anche vero che viene arginata, attraverso l’azione delle forze dell’ordine, e che si arriva alla confisca delle case. Lo facciamo, un passo alla volta”, ha concluso Masci. “La confisca è un gesto simbolico importante e io credo in questi progetti, che in città sono numerosi”, ha fatto notare il prefetto Ferdani. “Queste case vengono costruite con proventi illeciti e togliere le abitazioni alla criminalità è un segnale forte. Dobbiamo continuare a seguire la strada della legalità”, ha aggiunto sottolineando la finalità sociale dei vari progetti. “Ben vengano queste iniziative”, ha detto il questore Solimene rivolgendosi agli anziani. “Siamo al vostro fianco”, ha aggiunto sempre rivolgendosi ai cittadini del centro sociale. “Fateci sapere quali sono le attività non giuste per una comunità come questa”.
Segue lo schema sintetico dei progetti, con l’indicazione delle finalità sociali.
Titolo Progetto | Importo | Settore | Stato lavori |
Casa di sgancio Demetra 2P | € 315.000,00 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | Avvio lavori |
Casa di sgancio Demetra PT | € 310.000,00 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | Avvio lavori |
Housing First 1 (Via Aterno, 298) | € 450.000,00 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | Avvio lavori |
Housing First 2 (Via Stradonetto, 166) | € 555.000,00 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | Avvio lavori |
Housing First 3 (Via Sacco, 253) | € 355.000,00 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | Avvio lavori |
Housing First 4 (Via Tevere, 1) | € 360.000,00 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | Avvio lavori |
Housing First 5 (Via Tavo, 310) | € 710.000,00 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | In aggiudicazione |
Micronido Urbano (Via Aterno, 208) | € 505.155,49 | Lavori Pubblici – Patrimonio – Sociale | Avvio lavori |
Totale finanziamento € 3.560.155,49
Housing First (Via Stradonetto, 166 – Via Tevere, 1 – Via Sacco, 253 – Via Aterno, 298)
L’intervento, denominato ‘Abitare i Luoghi’, riguarda la realizzazione di interventi di riduzione della grave emarginazione adulta adottando l’approccio ‘housing first’, ovvero con la messa a disposizione di un’abitazione stabile e sicura alle persone senza dimora (singole o nuclei familiari).
Gli immobili confiscati verranno ristrutturati e adeguatamente allestiti per accogliere persone in fragilità socio-economica, attraverso una soluzione abitativa.
L’obiettivo finale è l’autonomia economica e abitativa dell’utenza coinvolta, anche con possibili percorsi di accompagnamento alla ricerca di sistemazioni abitative private. È una strategia di successo, non nuova per il Comune di Pescara: infatti è stato già portato avanti positivamente un altro progetto, “Abitare i luoghi” (finanziato dal Fondo sociale europeo), che ha accolto ben 21 persone senza dimora, e di queste ben 11 hanno completato il percorso di accoglienza raggiungendo l’autonomia (8 hanno trovato lavoro).
Housing First – Via Tavo, 310
Nella villa confiscata alla criminalità in via Tavo 310, il Comune ospita già i senza fissa dimora. L’amministrazione ha riqualificato il piano terra della struttura (i lavori saranno presto avviati anche al primo piano), grazie ai fondi ottenuti dal Pnrr, e in questi locali sta portando avanti un intervento di tipo sociale, per dare una nuova opportunità di vita agli ospiti, che saranno complessivamente 21, fino alla fine del progetto (prevista nel 2026). I senza dimora da accogliere sono di Pescara e dei Comuni vicini: i Comuni sono quelli dell’Ecad 15 – Pescara – e dell’Ecad 16 Metropolitano, capofila Spoltore.
Ad occuparsene è “On the Road”: per gli inquilini, il percorso di 6 mesi comincia con la presa in carico e si conclude con il supporto nell’individuazione di un alloggio da affittare o comunque con l’avvio di un percorso di autonomia: vogliamo dare una casa a chi si è ritrovato a vivere in strada, per un motivo o per un altro, e inserire queste persone in un circuito di vita normale, regolare. Gli ospiti sono 5-6 a rotazione. Attualmente 3 degli ospiti presenti stanno per lasciare l’appartamento perché hanno concluso il percorso (sono impiegati in tirocini, hanno trovato un alloggio o sono stati reinseriti nella famiglia di origine).
Totale finanziamento € 2.430.000,00
Case di sgancio per donne vittime di violenza
ll progetto intende realizzare due case di seconda accoglienza, dove ospitare le donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza, sole e/o con i propri figli/e. Gli appartamenti, sequestrati alla criminalità, saranno ristrutturati e resi funzionali per ospitare, a ‘canone concordato’ per un periodo di massimo 18 mesi, due nuclei familiari ciascuno.
Il progetto si configura quale intervento per lo sviluppo territoriale e il potenziamento della rete dei servizi pubblici a beneficio della comunità locale.
Totale finanziamento € 625.000,00
Micronido urbano – Via Aterno, 208
Il progetto prevede la demolizione di un immobile confiscato alla criminalità organizzata e la ricostruzione di un micronido per l’accoglienza di bambini di età compresa tra 18 e 36 mesi. Il micronido si pone l’obiettivo di supportare la partecipazione attiva della coppia genitoriale al mondo del lavoro proponendo periodi di apertura annuali e fasce di frequenza giornaliera più ampie rispetto all’attuale offerta dei nidi d’infanzia comunali di Pescara. Sarà prevista un’offerta educativa all’avanguardia, attraverso tradizionali attività didattiche, laboratori di neuropsicomotricità e musicoterapia e un percorso laboratoriale dedicato alla “pet-education”.
La struttura sarà dotata di un “Giardino Urbano”, in cui sarà possibile dar vita a esperienze pedagogiche ispirate ai principi dell’outdoor education.
Totale finanziamento € 505.155,49.