Pescara – Il nuovo Questore: “al crimine non deve essere data la possibilità di diventare grande”

Da oggi, la città e la provincia di Pescara hanno un nuovo Questore, Luigi Liguori. Orgoglioso della carica istituzionale di vertice che andrà a rivestire e auspicando e credendo nello spirito di squadra, cercherà di apportare il suo contributo alla città, alla polizia di stato, ma soprattutto ai cittadini della provincia.

Si definisce un poliziotto abbastanza concreto, e dal punto di vista del danno subìto, giova poco se esso derivi dalla criminalità di tipo mafioso o di tipo comune, pertanto nell’assoluta incertezza – non avendo ancora chiaro il tipo di crimine da affrontare – essa verrà combattuta senza distinzioni di sorta. Anzi, spesso, proprio sotto il profilo della dannosità, si pone più in risalto la criminalità di tipo comune. Di qui, l’idea di volgere un’azione completa, a 360°.

“Al crimine, non deve essere data la possibilità di diventare grande”, questa espressione sembra far intercettare un’azione continua sul territorio, in modo da garantire, metaforicamente parlando, un giardino con l’erba alta sempre 2 cm. Ciò vuol dire, partire dalle piccole cose, dall’attenzione ai piccoli particolari, per poi arrivare a montare grandi casi.

Nella prospettiva del periodo natalizio, quest’anno particolare come non mai, vede la polizia al fianco dei cittadini, per cercare di affrontare al meglio questo periodo di crisi. Questo non vuol dire né che non verranno fatte multe, né che non si transigerà nulla; la polizia non andrà a mostrare i muscoli, bisogna cambiare i comportamenti nel concreto.

Ma andiamo a conoscere un po’ meglio il nostro nuovo Questore. Nato in Calabria nel gennaio 1961, il Dirigente Superiore, consegue la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Napoli nel 1984, con tesi di laurea su “Le indagini economico-patrimoniali previste dalla legge antimafia”. Nell’anno successivo supera il concorso per Commissario di Polizia, e svolge vari incarichi a Genova, dal VI Reparto Mobile, alla Questura del Capoluogo ligure; da un periodo formativo presso il Primo Distretto e la Sezione Volanti, alla specializzazione nella polizia giudiziaria presso la Sezione Stupefacenti della Squadra Mobile – partecipando già in quell’occasione a sequestri importanti per il traffico degli stupefacenti che caratterizzava il capoluogo ligure e quello lombardo.

Nel 1991, trasferito in Puglia, in un periodo cruento periodo di criminalità, gli viene affidata la direzione del Commissariato distaccato di Bitonto (BA), nel quale subisce un attentato dinamitardo e a seguire l’incendio delle volanti di servizio.

Dal ’92 è stato assegnato alla DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Bari, combattendo il crimine organizzato che agiva in Puglia e in Basilicata sia durante il periodo del “pentitismo” che in quello delle indagini internazionali sul fronte orientale e balcanico.

Nel luglio 2002 assume la “reggenza” della Squadra Mobile Distrettuale del Capoluogo pugliese.  Nel 2003 è promosso Primo Dirigente e confermato alla guida della Squadra Mobile di Bari, dove rimane più di sette anni.

Nel settembre del 2009 è nominato direttore della Nona Zona della Polizia di Frontiera, per le regioni Puglia, Abruzzo e Molise – occupandosi marginalmente del porto e dell’aeroporto della provincia pescarese – dove presta servizio per quasi cinque anni quando, nel 2014, è stato promosso dirigente superiore.  Ha diretto inoltre i compartimenti della Polizia Ferroviaria di Bari e Napoli e le questure di Cosenza (da luglio 2014 ad aprile 2017 e quella di Matera dal settembre 2018, in occasione della proclamazione della città dei sassi a Capitale Europea della Cultura.

Da oggi, primo Dicembre 2020 ha assunto la guida della Questura di Pescara.

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