Piantonamenti detenuti in strutture ospedaliere. Nardella: “Portare avanti il progetto del polo unico a Sulmona”

SULMONA – Aumentano i detenuti in Abruzzo e con essi i possibili ricoveri e i conseguenti piantonamenti presso le strutture ospedaliere.

Molti dei piantonamenti spesso vengono impostati non come andrebbe fatto a salvaguardia della incolumità di tutti, ossia in celle di sicurezza ad essi riservate, bensì direttamente all’interno delle corsie laddove, cioè, vengono ospitati pazienti che con il carcere non hanno assolutamente nulla a che fare.

Accade a Vasto, Pescara, Lanciano, Chieti, Teramo, Avezzano e, avvolte, anche a Sulmona e L’Aquila dove comunque insistono strutture dedicate proprio a tale scopo. Si era pensato ad un polo unico per i piantonamenti e l’idea di implementarlo nella realtà penitenziaria più grande del distretto qual è Sulmona.

Da allora nessuna novità né è scaturita o quanto meno nulla è stato messo al corrente della segreteria della segreteria del Cnpp-spp che ne aveva caldeggiato la realizzazione.

‘Sono passati alcuni mesi dal momento in cui l’incontro con l’assessore alla sanità Nicoletta Veri e la garante dei detenuti d’Abruzzo Monia Scalera aveva posto le basi per quel progetto che avrebbe potuto rivoluzionare l’istituto dei piantonamenti ospedalieri dei detenuti e degli internati ricoverati e che avrebbe contribuito a risolvere un annoso problema qual è quello delle cure in corsia dei ristretti” afferma Nardella.

“Se ne sarebbe dovuto parlare in un osservatorio appositamente messo su per l’occasione ma che non è dato sapere se il suo iter ha avuto o meno un seguito – sottolinea il segretario Cnpp-Spp -. A distanza di tempo, quindi, ci ritroviamo con lo stesso problema di sempre se non addirittura peggiorato nei numeri stante la costante crescita dei detenuti anche in Abruzzo e la contestuale mancanza di personale che falcidia sia il mondo sanitario che quello Penitenziario.

Tuttora si preferisce ricoverare i detenuti nelle corsie dei vari reparti – tiene a precisare il sindacalista -, così come accade nella gran parte delle realtà penitenziarie abruzzesi, piuttosto che all’interno di una più idonea struttura corredata della giusta logistica e della adeguata sicurezza – afferma il componente della Segretaria Nazionale Cnpp-Spp Mauro Nardella -.

Una cosa, infatti, sarebbe ricoverare un detenuto in un singolo letto del reparto x di un ospedale y, cosa che assorbirebbe molto più personale di polizia Penitenziaria oltre che medico e paramedico; un’altra cosa sarebbe invece concentrare in un unico reparto, dotato di sufficienti camere detentive, l’intero lavoro legato ai ricoveri dei detenuti di tutto l’Abruzzo.Tutto verrebbe razionalizzato e reso più sicuro e, ne sono convinto, con un sicuro risparmio di spesa.

A Pescara – continua – si aveva la disponibilità di un ottimo reparto dotato dei comfort citati ma che, inspiegabilmente e per motivi che conosciamo, è stato incredibilmente dismesso. Insomma anziché valorizzarlo ancor di più si è deciso di privarlo della importante funzione che aveva e che soprattutto oggi avrebbe avuto”.

Concludendo Nardella torna a lanciare l’appello al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, all’assessore Nicoletta Veri e al Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Giacinto Siciliano affinché venga portata avanti l’idea del polo unico dei ricoveri e piantonamenti dei detenuti e degli internati d’Abruzzo magari con una variante al progetto dell’istituenda nuova struttura a Sulmona.