Poliziotto penitenziario “sequestrato”. Gianluca Garau ( SPP): è record illegale di permanenza in servizio per un agente scelto della Polpen
ROMA – Quello che è accaduto a Roma non ha eguali nella storia recente della Pubblica Amministrazione in generale e delle forze di polizia in particolare. È clamoroso affermarlo ma purtroppo è davvero successo.
-A denunciarlo è Gianluca Garau del Sindacato di Polizia Penitenziaria –
Un poliziotto penitenziario di stanza presso la Casa reclusione Roma Rebibbia, infatti, è stato comandato di servizio per 16 ore. Già questo avrebbe potuto fare gridare allo scandalo, se non fosse per il
fatto che alla fine di ore di servizio il malcapitato ne ha effettuato ben 26 consecutive.
Si, avete letto bene, ben 26 ore di servizio – afferma Garau- Il tutto è accaduto dalle 7 di mattina del 31 dicembre fino alle 8.30 del primo dell’anno ad un agente scelto.
Se questa è la condizione vissuta dai baschi blu, è evidente che la situazione sia sfuggita di mano a chi dovrebbe tutelare i propri dipendenti e non lo fa.
-afferma il segretario SPP-
Come si sa un indizio non fa una prova ma ecco che a venire in soccorso dei “denuncianti” ci sono le molte volte in cui Poliziotti penitenziari hanno fatto in servizio più turni consecutivi di oltre 16 ore (7.30-23.40 e 15.30-23-40), molti dei quali in piantonamenti ospedalieri dove i rischi sono maggiori ( proprio per questo l’accordo quadro prevede turni di massimo 6 ore in questi posti di servizio).
-sottolinea Gianluca Garau-
Molti si preoccupano di far sostituire le bandiere esterne usurate, o di far pulire il camminamento del muro di cinta ostruito da foglie secche portati dal vento omettendo, però, colpevolmente, di far notare che gli usurati sono i poliziotti penitenziari i quali oltre ai turni lunghissimi devono ricoprire più posti di servizi. Per non parlare di posti di servizi fatiscenti con sedie e tavoli sgangherati e consumati dal tempo e del microclima di alcune sezioni dove i poliziotti penitenziari sono in attesa dei climatizzatori promessi ma mai fatti istallare.
-Prosegue Garau-
Si parla tanto di benessere del personale. Quello che si visto finora è che tuttora si vede è però soltanto malessere. Una parola micidiale per chi è costretto a dover patire una logistica e una componente umana, quella criminale facente capo ai detenuti gestiti, che tanto buona non lo è.
-Chiosa il Segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria SPP Gianluca Garau-