Premio di risultato alla LFoundry di Avezzano. Le relazioni coi sindacati tornano agli anni ’50. Fiom-Cgil: «Discriminazioni fra i lavoratori»

AVEZZANO – D’un tratto sembra essere tornati negli anni ’50, almeno per quanto riguarda le relazioni fra sindacati e dirigenza aziendale LFoundry di Avezzano e il trattamento dei lavoratori.

In seno alla discussione sul premio di risultato, che fino ad ora, almeno negli ultimi cinque anni non è praticamente esistito, la Fiom-Cgil denuncia comportamenti e decisioni che, a parere del sindacato diretto nella provincia da Elvira De Sanctis, possono configurare discriminazioni anche piuttosto marcate.

La nota della Fiom-Cgil su lavoratori sindacalizzati e in somministrazione

«È dal 2020 che manca un accordo di Premio di risultato (PDR) in LFoundry. Il precedente era stato firmato nel 2017 dopo una trattativa difficile, e purtroppo non riuscì a distribuire nulla alle Lavoratrici e ai Lavoratori di LFoundry per ben 3 anni consecutivi.

In questi ultimi mesi la delegazione sindacale insieme alla direzione aziendale ha ripetuto l’esercizio di provare a elaborare un PDR per la più grande azienda del territorio, rimasta senza questo strumento di redistribuzione di una piccola parte della ricchezza prodotta dalle Lavoratrici e dai Lavoratori.

La delegazione Fiom-Cgil ha partecipato all’intera discussione e ha dato il suo contributo fino alla fine proponendo integrazioni e modifiche al documento, che però non hanno trovato la giusta considerazione.

Sull’incremento di produttività, data la lunga assenza di premi ci aspettavamo un diverso approccio da parte dell’azienda, votato più al riavvicinamento delle persone quindi con obiettivi più facilmente raggiungibili.

La pesante penalizzazione delle assenze personali ai fini del calcolo del premio spettante non mostra quel cambio di passo necessario a realizzare quel riavvicinamento tra azienda e Lavoratori annunciato recentemente dalla direzione aziendale, inoltre induce le persone ad allontanarsi dall’attività sindacale mortificandola e penalizzandola.

Infine è importante chiarire che la legge e il contratto nazionale garantiscono ai Lavoratori in somministrazione il diritto alla parità di trattamento economico e normativo rispetto ai dipendenti diretti, quindi il diritto al riconoscimento del PDR.

Con riferimento alle Lavoratrici e ai Lavoratori in somministrazione non può restare sottaciuto l’ennesimo segnale di ingiustizia ed emarginazione di cui l’azienda si è palesemente macchiata in queste ultime settimane.

Questi sono stati esclusi dalla distribuzione sia del welfare (di cui l’azienda si è ampiamente autocelebrata su stampa e media) che del dono natalizio, ma anche dalla stretta di mano da parte della dirigenza LFoundry il cui significato va sicuramente oltre il valore di due pacchetti di pasta, come se tali Lavoratori non contribuissero al pari degli altri ai successi dell’azienda e non dovessero fronteggiare le loro stesse difficoltà e necessità economiche». Fiom-Cgil della provincia dell’Aquila e delegati Fiom-Cgil di LFoundry.