Presentazione a Celano del libro “Scellerate – Storie di donne e scintille nei paesaggi d’Abruzzo” di Antonella Finucci

“Una prospettiva sicuramente nuova per descrivere ancora una volta la nostra meravigliosa terra” dichiara l’editore Gianluca Salustri della Radici Edizioni riferendosi al libro SCELLERATE di Antonella Finucci che scrive di donne che hanno raccontato o hanno tratto ispirazione dall’Abruzzo.
Il volume sarà in libreria il 12 marzo e verrà presentato ufficialmente sabato 15 marzo a Celano presso l’Auditorium Fermi.
La presentazione seguirà poi un tour di cui le prime date sono quelle di Pescara (22 marzo – Libreria Primo Moroni), L’Aquila (28 marzo – Libreria LiberaMia) e Sora (5 aprile – Libreria Universitas).
SCELLERATE – Storie di donne e scintille nei paesaggi d’Abruzzo – dal titolo volutamente ironico e provocatorio – presenta una scrittura che spazia sapientemente dalla saggistica alla narrativa più intima e che l’autrice utilizza per attraversare questa terra, la regione dove è nata, e mostrarla nei singoli elementi dee paesaggi che ha visitato. Ma non si faccia confusione; non si tratta di un testo naturalistico o meglio, non è solo un testo naturalistico. Nei diversi quadri, sono le donne ad accompagnarla; una serie di donne che hanno lasciato che i paesaggi le attraversassero, imbibissero la loro anima e, ispirate o influenzate da quei luoghi, ne hanno fatto una componente irrinunciabile della loro formazione.
Spiega l’autrice: «L’Abruzzo dona la possibilità di poter passare, nel raggio di pochi km, dalla natura selvaggia e verdeggiante dei boschi dell’interno, alla luce azzurra del mare Adriatico passando per il bianco delle gole di San Martino che svettano al cielo: grazie a questa varietà paesaggistica notevole ho sempre la sensazione di poter diventare qualcos’altro, qualcun altro, ogni volta che voglio. E penso sia una ricchezza non da poco”.

Storie di sante, di donne pastore, di artiste e scrittrici che hanno attinto alle bellezze di questa terra – mare, campagna o montagna che fosse – ma anche alle sue distruzioni, traendone sempre forza ed energia per rinascere.
I nomi famosi presenti nel volume – l’aquilana Lia Iovenitti, traduttrice dell’ultimo Premio Nobel per la Letteratura Han Kang; Donatella Di Pietrantonio con il dialetto riportato dei suoi romanzi; Amelia Rosselli e le “Poesie ospedaliere” nel paese di Capracotta e infine Natalia Ginzburg in esilio a Pizzoli – non mettono in ombra le altre anzi! Finucci non si occupa sono di personaggi famosi; lei scava tra monti, spiagge, colline per portare a galla storie meno conosciute al grande pubblico: l’artista Daniela D’Arielli che trasforma l’acqua in elemento narrante; l’antropologa Culturale Anna Rizzo che da anni studia i fenomeni in atto nelle aree più interne e disagiate; la geologa Adele Garzarella che lavora lungo quella che fu la Linea Gustav o ancora come Stefania Evandro che con tutta la compagnia del Teatro Lanciavicchio si è fatta memoria storica del Fucino e dei cambiamenti avvenuti nei decenni successivi al suo prosciugamento.
Il lavoro di Antonella Finucci è frutto di una ricerca lunga e appassionata che ha trovato oggi il momento perfetto per farsi conoscere e superare l’idea per farsi parola scritta. Le contraddizioni – alcune insite altre palesi – di questa meravigliosa terra ne costituiscono, ad un tempo, la bellezza e la forza. E infatti, prosegue Finucci “ho raccontato di endemismi, di isoglosse, di laghi scomparsi, di boschi sacri, eppure non ho potuto fare a meno di soffermarmi sulla resistenza ostinata di chi ama questa terra e decide di tornarci e restarci per non farla morire, di chi cerca di intercettare le mancanze e colmarle. Forse è proprio questa contraddizione in termini, questa assurdità che dentro una bellezza così luminosa ci siano zone d’ombra o totalmente spente, che mi colpisce e che ho voluto raccontare, perché poi in fondo è qui, nelle pieghe delle contraddizioni, che si annida la potenza della memoria, delle tradizioni che riflettono l’identità di un luogo, delle storie che rivelano i valori profondi e le connessioni con la natura, ma anche tra tutti gli esseri umani”; riconfermando come sia proprio questo il “senso più profondo di ogni vita, questo essere in relazione profonda gli uni con gli altri, essere comunità”.
Il volume SCELLERATE – aggiunge Gianluca Salustri, entusiasta per il nuovo lancio – colloca “un altro importante tassello all’interno del racconto corale che stiamo cercando di costruire intorno alla nostra regione”. Una prospettiva insolita, nuova che valorizza ulteriormente questa regione meravigliosamente diversificata: mare montagne fiumi laghi gole colline paesi e città facilmente e velocemente raggiungibili.