Pro Loco di Avezzano, al via la stagione dell’ospitalità della cultura. Primo appuntamento con la pittrice Pia D’Alessandro Tavani

AVEZZANO – Parte la stagione dell’ospitalità della cultura a cura della Pro Loco di Avezzano.

Tutti i dettagli nella nota stampa che riportiamo integralmente:

«Reduci dal successo riscosso dalla Settimana Marsicana i consiglieri della Pro Loco di Avezzano, fedeli al raggiungimento degli obiettivi, danno il via alla stagione dell’ospitalità della cultura, presso la sede di via Corradini.

Il primo appuntamento è con la personale di Pia D’Alessandro Tavani “Ingredi in Artem Pictam”  – entra nell’arte pittorica” dal 14 al 20 settembre dalle 17.00 alle 20.00

L’artista presenta i suoi lavori su tela e su tavole preparate con gessi acrilici, alcune fatte con resine acriliche a rilievo che, viste con una luce chiara, acquistano riflessi di onice bianca.  

Pia D’Alessandro Tavani nasce con il pennello in mano. Iniziò sin da bambina, a tre anni, quando le regalarono un scatoletta di 6 pastelli colorati Giotto e cercava di riprodurre, con quei improbabili e magici mezzi, le foto dei libri pieni di colori.

Pia D’Alessandro Tavani sente di poter dire che nasce con dentro di sé il colore, come le diceva Delli Santi, il suo professore di pittura all’Accademia d’Arte di L’Aquila: “Questa c’ha un cromatismo incorporato”.

La ricerca del colore è per lei fondamentale. Dove c’è il colore c’è una vibrazione, perché  il colore può essere timbrico, doppiato.

La piccola Pia va alla ricerca del colore, di come poter ricreare il colore. Il colore che sente dentro, che la colpisce e la incatena alla riproduzione,  dandole moltissima gioia. “Per me il mondo è colorato” dice l’artista, scrittrice e poetessa.

Schiara ed è nuvolo” è una raccolta di versi che ha vinto il “Premio Cinque Terre” e il “premio La Spezia”. Nel ’90 pubblica la raccolta di poesia “Fiore di fiamma“. Quest’anno esce il libro di narrativa  “Il Castello bianco” edito da Bookspint.   

Pia D’Alessandro Tavani ama il figurativo perché, come lei sostiene, avendo avuto una formazione accademica ha trascorso molte ore in sala di pittura con i modelli.

Mi piace l’atteggiamento del corpo umano, flessibile, pieghevole, espressivo. Corpi in movimento, non statici,  nello specifico la danza che si troverà nelle mie opere. Anche quando non raffiguro figure umane e rappresento oggetti di mia creazione come diamanti, come dischi cromatici, quindi delle icone diverse, anche lì si riscontrano soggetti in movimento.” Oltre al colore e al movimento le sue opere esprimono leggerezza, evasione.

In locandina si può ammirare la riproduzione del dipinto “Fontana”. Una fontana di pensieri, pensieri colorati, pensieri sonori  che precipitano dalla mente della persona. Una fontana che scende, dalle linee orizzontali, nel mare della tranquillità. 

Dopo le magistrali intraprende l’Accademia di Belle Arti e si diploma con 110 e lode. La sua vita è stata dedicata alla famiglia e all’insegnamento.

La prima personale risale al 1979 alla “Mostra giovanile Ateneo salesiano” di Velletri, ma solo dal 1992  inizia a  esporre. Oggi, lei stessa di sé dice “Sono colpevole del tempo che passa”». 

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