Quando un orso entra in Paese: che fare?

ROCCA DI MEZZO – L’abituazione è una risposta comportamentale che si osserva in molte specie animali, compreso l’orso.

Si tratta di un processo che provoca nel tempo una graduale riduzione di una risposta a un determinato stimolo perché l’animale impara che non ci sono conseguenze negative a stare vicino alle persone.

Cosa significa questo?

Significa che se l’orso, spesso giovane e quindi “inesperto”, arriva in paese e le persone per esempio lo inseguono, lo fotografano, lo accerchiano per il solo gusto di vederlo, lui imparerà che non ci sono conseguenze a stare vicino alle persone. Tornerà sempre più spesso in paese, sviluppando un’abituazione nei confronti dell’uomo, che lo porta quasi inevitabilmente a diventare “confidente“.

Quando camminiamo in un bosco o in montagna, è difficile vedere da vicino un orso perché in genere si allontana quando sente una persona avvicinarsi.

L’allontanamento, infatti, è di solito, la risposta più frequente di un orso alla presenza dell’uomo.

La Gestione degli Orsi confidenti e/o problematici avviene seguendo uno specifico protocollo operativo approvato con DGR 441/2017 a cui partecipano la Regione Abruzzo, I Parchi e le Riserve Naturali, i Carabinieri Forestali, la Polizia Provinciale, gli Enti locali e le Associazioni ambientaliste.

In sintesi una volta acclarata la presenza dell’orso il Sindaco emette un’apposita ordinanza per il rispetto di diverse regole a tutela delle persone e dell’animale.

Viene organizzato un monitoraggio da parte della Rete di Monitoraggio dell’Orso Abruzzo e Molise anche per la raccolta di campioni per le analisi genetiche.

I Carabinieri Forestali, la Polizia Locale e Provinciale e i Guardiaparco effettuano azione di sorveglianza, di controllo e nel caso di dissuasione per la pubblica sicurezza fino al ritorno in una condizione di normalità.

È necessario però che ognuno faccia la sua parte. Non dimentichiamoci che un orso che arriva in paese è più soggetto a mortalità (accidentale o illegale) e pertanto dobbiamo collaborare tutti affinché l’orso non frequenti il centro abitato.

Non inseguiamolo e non filmiamolo e non postiamo il video sui social che amplifichiamo solo il problema.

Eventuali danni verranno accertati e risarciti.

(per la Regione Abruzzo – Ufficio Parchi e Riserve– dott. Igino Chiuchiarelli)

E’ bene precisare che l’orso bruno marsicano da tempo è presente nel Velino-Sirente e nella zona della Duchessa. Non è una novità, quindi, incontrare un plantrigrado in queste zone di montagna. Certamente, la sorpresa c’è stata nel vederlo aggirarsi nel centro di Celano. Però va detto a molti che l’orsacchiotto è in cerca di un suo “territorio”, ora che è autonomo e non più dipendente da mamma Amarena che lo ha protetto per una quindicina di mesi.

Ora spetta a noi proteggerlo, lasciandolo in pace. E magari, se lo si vede in difficoltà, facciamo un passo indietro e limitiamoci ad assicurargli una via di fuga verso la montagna.

L’Orso bruno marsicano è un patrimonio inestimabile per tutto l’Abruzzo e per tutto il Mondo e non appartiene a nessuno e a tutti.

(Foto in prima del Parco regionale Sirente Velino)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *