“Quante volte hai pianto!”, una struggente lirica sull’amore materno della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi

Nella poesia della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi la figura materna campeggia in una visione onirica e simbolica nell’intento di rivivere il sentimento giovanile di un affetto capace di illuminare con la delicatezza del sentire i moti dell’animo.
Quante volte hai pianto!
Quante volte hai pianto!
Le pupille lucide di lacrime
come mezze lune specchiate sul lago
mosse da moti loquaci nel tremar delle onde
tenere come pesci smarriti nei riverberi
fecero dell’ombra innocente
chiarore di lucciole.
Acerbo fanciullo ti ho visto madre
vulnerabile, ferita, inquieta
e nulla potevo se non lasciare
che un ruggito risuonasse tumulto
a graffiare il cuore nell’aria buia.
Invano sostavo in silenzio coi fratelli
a ricomporre del misterioso tuo parlare
il senso spezzato sul respiro ansante
del petto sognando speranza
fugace di stella cadente.
Desolati come perle nere
bruni come le sere d’inverno
impenetrabili come il cielo in tempesta
i tuoi occhi nei miei muti brillarono
su gocce di rame sorriso di arcobaleni.
Quante volte hai pianto!
Oh dolcissima madre mia tu non sai
quale confidenza d’affetti bisbigliata
al mio animo aveva del radioso mattino
scintillante gaiezza.