«Quella scuola fa troppo rumore. Qualcuno intervenga». Sotto accusa la “Collodi-Marini” di Avezzano

AVEZZANO – Quella scuola produce troppo rumore e rende la vita impossibile ai residenti, questo l’atto di accusa del Comitato “Chiusa Resta” di Avezzano nei confronti della scuola “Collodi-Marini”.

Sotto accusa le forti emissioni acustiche provenienti dall’impianto di condizionamento dell’edificio scolastico

Con un esposto inviato al Servizio ambiente del Comando di Polizia Locale di Avezzano, al Distretto Provinciale dell’ARTA Abruzzo e al Dipartimento di Prevenzione della Asl, un gruppo di residenti in Via America, di Avezzano, hanno di nuovo richiesto il controllo dei livelli sonori generati dall’impianto di condizionamento della nuova scuola materna Collodi-Marini.

«Siamo stati costretti a reiterare la segnalazione di presunto inquinamento acustico che avevamo inoltrato al Comune già il 17/02/2021 – afferma la dottoressa Katya Georgieva Durakova rappresentante dei cittadini firmatari della segnalazione e abitante nel quartiere – .

Katya Georgieva Durakova

Nei giorni scorsi siamo stati costretti trasmettere l’esposto anche all’ARTA e alla ASL per sollecitare la verifica dei livelli di rumore emesso dall’impianto di condizionamento della scuola materna costruita di recente.

Da quando è stata aperta la scuola il rumore proveniente dai locali è andato crescendo ed è divenuto insopportabile recando disturbo al sonno e al riposo notturno.

L’impianto è rumoroso 24 su 24 ore.

Rumore forte 24 ore su 24. Il “Comitato Chiusa Resta” pronto a proteste e a ricorrere alle vie legali

Abbiamo provveduto a misurare l’intensità del rumore che si attesta a 74 db di notte a una distanza di 30 m dall’impianto. Tale valore viola la legge n. 447/95 e le raccomandazioni dell’OMS che fissa soglie di esposizione non superiori di 65 decibel durante il giorno e 55 nel corso della notte.

Nell’ambiente esterno valori superiori 40/45 dB già recano fastidio alle attività umane e pericolo per la salute.

Siamo fiduciosi del pronto intervento delle autorità adite per eliminare questo problema – conclude la dottoressa Durakova – altrimenti siamo costretti ad agire nelle superiori sedi per tutelare le nostre ragioni».

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