Racconto breve di Natale – “Una ragazza…”

E’ notte! Una notte insonne all’epoca della grande infezione!
Nella sala semibuia, in un angolo, brillano le luci cangianti e intermittenti, dell’albero di Natale.
Vicino al divano sta lo scatolone col presepe, quello da montare, quello che risale alla fine degli anni ’50: presepe di famiglia!
Non è ancora stato allestito! L’uomo, un padre, nella cucina, in un angolo a guardare, stancamente e distrattamente, un film in televisione, vive la sua veglia inquieta, con la mente che si disperde, vaga per immense savane senza senso, un po’ come quelle che il film mostra…
D’un tratto si alza e va a guardare l’albero luminoso e ripensa a quella Figlia perduta, per ragioni che non riesce a comprendere, la Figlia amata senza poter condividere con lei l’affetto, l’amore di padre adottivo, per la sua ritrosia a condividere i sentimenti e anche solo ad esternarli…
Fuori c’è il silenzio del sabato sera all’epoca della grande infezione!
Anche nel cuore dell’uomo, del padre, c’è silenzio, forse attesa e, comunque, segreta e silenziosa speranza che quella Figlia torni, che Qualcuno, lassù, faccia il miracolo, come quello che avverrà, che è già avvenuto duemila anni fa, in un grotta, una capanna di laggiù, nella Terra di Giuda… Spera che la Incarnazione, porti saggezza nella mente, nel cuore della Figlia perduta! Spera che il calore della Santa Notte porti il “sorriso di Dio”, quel Bambino che trova metafora in ogni altro bimbo, la vita salvifica che si rinnova!
Una lagrima scivola giù sulla guancia del padre, un padre con due figlie, un po’ come quello famoso…
Guarda le luci, guarda l’albero e lo scatolone col presepe da allestire.
Si inginocchia, in un moto dell’anima, e comincia a tirar fuori casette, alberi e figure di pastori o altro, e comincia a comporre il presepe…
Mette anche il Bambino nella capanna, avrebbe dovuto aspettare, ma lui lo mette lo stesso e, in un attimo supremo, scorge, improvvisamente, nel volto del Bambino, l’immagine silenziosa e seria, di sua Figlia, di quella Perduta e ancora mai ritrovata…
Si alza con la speranza nel cuore e s’avvia per andare a letto…
La speranza gli ha scaldato il cuore: fra sei giorni sarà Natale e lui spera…
Fuori, nel mondo, infuria l’incertezza della pandemia…

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