Rapinarono una gioielleria di Cepagatti: arrestati dai Carabinieri di Pescara due uomini del posto. A uno di loro trovata in casa una molotov

PESCARA – Nella prime ore della mattinata del 1° febbraio i Carabinieri della Compagnia di Pescara, hanno tratto in arresto un 51enne ed un 43enne, entrambi residenti nella zona, noti nella banca dati SDI, ritenuti i presunti responsabili, in concorso fra loro, di una rapina aggravata avvenuta, nello scorso novembre, ai danni di una gioielleria di Cepagatti.

Il provvedimento è la conseguenza di un’articolata attività di indagini condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara e della Stazione di Cepagatti, avviata immediatamente dopo il fatto.

Nell’occasione, un finto cliente, che già si era presentato nei giorni precedenti al fine di guadagnare la piena fiducia del titolare della gioielleria, lo scorso 27 novembre 2024, era entrato all’interno della gioielleria e, con naturalezza, si era diretto verso il proprietario.

Con il pretesto di dovere prelevare delle scatole dal veicolo che aveva parcheggiato poco distante, lo aveva indotto ad aprire la porta blindata e così consentendo al suo complice, travisato ed armato di una pistola di entrare nella gioielleria.

Tenuto l’esercente sotto la minaccia dell’arma, i due si sarebbero poi impossessati di tutto l’oro esposto per darsi poi velocemente alla fuga, a bordo di autovettura, alla cui guida vi era un terzo complice. Il tutto senza accorgersi che tutta la dinamica dell’assalto alla gioielleria era stato immortalato dal sistema di videosorveglianza comunale.

Un passante che aveva assistito alla scena, ha anche riferito agli inquirenti il modello dell’auto su cui i rapinatori erano fuggiti. Da qui in poi, una costante attività investigativa posta in essere dai Carabinieri, ha permesso prima di individuare l’auto, grazie al sistema di videosorveglianza, e poi, con il contributo di testimoni, analisi del traffico telefonico e visione di altre telecamere cittadine, di chiudere il cerchio sui due.

La Procura della Repubblica di Pescara, che ha coordinato le indagini sulla base degli elementi raccolti, ha chiesto la misura cautelare al Gip di Pescara che, concordando con le attività investigative svolte, ha emesso un provvedimento a carico degli indagati disponendo per essi la misura cautelare inframuraria ritenuta unica adatta alle esigenze cautelari.

Va inoltre detto che, lo scorso 10 gennaio 2025, gli stessi militari del Nor di Pescara, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Autorità Giudiziaria di Pescara, avevano già dato corso a perquisizioni domiciliari proprio a carico dei soggetti ritenuti responsabili della rapina alla gioielleria.

In quella circostanza, i Carabinieri trovarono a casa di uno degli indagati gli indumenti utilizzati nel corso della rapina e, nell’appartamento di un altro indagato, un ordigno tipo “molotov” costituito da una bottiglia contenente liquido infiammabile, sigillata con nastro adesivo cui era attaccato un grosso petardo dotato di una miccia.

In quell’occasione, l’uomo trovato in possesso dell’ordigno esplosivo le cui finalità sono, allo stato, al vaglio degli inquirenti, era stato arrestato in flagranza di reato per possesso di materiale esplodente.

I due arrestati, tradotti presso la Casa Circondariale di Pescara così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, fatta salva la loro presunzione di innocenza fino a sentenza di condanna definitiva, dovranno rispondere del reato di rapina aggravata in concorso.