Regione Abruzzo. Paolucci (Pd): “Marsilio ed i suoi obbediscono a Salvini non agli abruzzesi”

L’AQUILA – La Giunta regionale Marsilio e la sua maggioranza preferiscono cavalcare i temi cari a Salvini per le prossime battaglie elettorali piuttosto che pensare ai cittadini abruzzesi. E’ questo il succo, nudo e crudo, dell’atto di accusa del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, l’ex assessore alla sanità, Silvio Paolucci, riferendosi alle proposte di legge che il Pd ha avanzato in Consiglio e che, stando a quanto afferma lo stesso Paolucci, giacerebbero sconsolatamente nei cassetti della Presidenza.

Silvio Paolucci, Pd

“Sono 4 proposte di legge a firma del Pd e del centrosinistra rimaste chiuse nei cassetti della maggioranza – dice il capogruppo del Pd Silvio Paolucci – . Si tratta di leggi sull’editoria, sulla cultura, sulle farmacie e sui malati di trasfusione, del Piano neve per le Province, mai discusse perché la maggioranza preferisce discutere di referendum e di leggi targate Lega oppure di leggi manifesto imposte da Salvini”.

“Una maggioranza ostaggio delle logiche romane di partito, che non si occupa dei problemi dei cittadini abruzzesi. La Giunta lenta che rallenta l’Abruzzo sta contagiando anche i lavori in Consiglio regionale, caratterizzati da un doppio binario sul quale viaggiano le iniziative legislative”, affermma il capogruppo Pd. “Se da un lato, infatti, viaggiano veloci mance milionarie della maggioranza dì centrodestra a base di cartoons e di cioccolata – incalza Paolucci – dall’altro le proposte dell’opposizione di centrosinistra vengono stoppate sin dal loro primo esame in Commissione. Così durante la Conferenza dei Capigruppo di oggi abbiamo consegnato nelle mani del Presidente Sospiri una richiesta per inserire 4 importanti iniziative nella seduta del prossimo Consiglio regionale, anche in assenza della relazione finale delle Commissioni competenti. Si tratta di progetti strategici che riguardano importanti settori come: quello sanitario che punta a fornire risposte più rapide ai cittadini per l’accesso alle prestazioni farmaceutiche e per accelerare gli indennizzi in favore dei soggetti danneggiati da complicanze derivanti da vaccinazioni e trasfusioni; quello culturale con le due importanti riforme per la promozione ed il sostegno al mondo della cultura e per il sostegno del pluralismo dell’informazione e della comunicazione istituzionale; quello della sicurezza con un contributo finanziario a supporto delle Province abruzzesi per l’attuazione del Piano neve 2019-2020.

Stiamo svolgendo il nostro ruolo di opposizione in maniera responsabile, così come è avvenuto quest’oggi sul progetto di Legge, che nasce nella passata legislatura, per l’istituzione dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, ma anche propositiva e per questo non accettiamo questa doppia velocità per cui le proposte dell’opposizione vengono tenute ferme dentro il cassetto. Il tempo di assecondare i diktat di partito romani si trova sempre, così come è avvenuto sulla proposta di referendum sulla legge elettorale e sulla legge sulla residenzialità che viola, peraltro, alcuni principi fondamentali della nostra Costituzione, mentre quando si tratta di importanti settori strategici per il nostro Abruzzo si cerca sempre di rinviare la discussione. In tutto ciò, con profondo rammarico, registriamo anche un altro enorme e colpevole ritardo: quello sul Documento di Economia e Finanza regionale e sulla manovra di bilancio 2020. Neanche nel periodo in cui siamo stati costretti a risolvere i problemi ereditati sul riallineamento contabile, siamo giunti con un ritardo simile che è assolutamente ingiustificabile.

Per colpa della Giunta lenta che rallenta l’Abruzzo, attenta solo a rispettare gli ordini di partito nazionali, il confronto sulla prossima Legge di bilancio con le parti sociali ed i portatori di interesse verrà, purtroppo, ulteriormente compresso. A distanza di  quasi un anno dalle ultime elezioni regionali, il foglio rosa è davvero scaduto. Il Presidente Marsilio e la sua squadra cambino direzione, poiché quella intrapresa rischia spingere l’Abruzzo ancora più in basso di dove è già precipitato in soli pochi mesi”.

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