Regione senza soldi. La struttura tecnica dà agli assessori il “bambole non c’è una lira!”. Paolucci: «Portano in aula Leggi omnibus ma si rischia di non avere le coperture»

L’AQUILA – La Regione Abruzzo è gravata da una disavanzo talmente alto che si rischia di non avere le coperture per una vasta gamma di provvedimenti, alcuni anche decisamente inopportuni, essendo destinati ad attività “ricreative” che in questo momento potrebbero essere tralasciate. Visto che si alzano le tasse ai cittadini.
La denuncia parte dal consigliere regionale e capogruppo del Pd Silvio Paolucci che porta a conoscenza i cittadini abruzzesi di una missiva inviata dal Dipartimento Risorse del “Settore Bilancio” a vertici politici e ammnistrativi dell’Ente Regione.
La missiva, in soldoni, (che abbiamo e abbiamo letto ndr) raccomanda a tutti di verificare attentamente le spese che si vogliono affrontare perché i continui tagli hanno di molto ridotto la capacità di spesa e, quindi, si rischierebbe di trovarsi senza coperture finanziarie per le spese che si mettono in cantiere. Cosa che la pubblica amministrazione non può fare. Insomma, siamo al “Bambole, non c’è una lira!” (un euro per i nati post 2000).

«Mentre il presidente Marsilio continua a rassicurare gli abruzzesi con mezze verità, la struttura tecnica della Regione chiede all’assessore al Bilancio e a tutti i dipartimenti di fermarsi.
La situazione è drammatica: nemmeno l’aumento delle tasse e i tagli alle prestazioni bastano più a coprire il disavanzo della sanità regionale e un uso disattento delle risorse potrebbe costare carissimo agli abruzzesi.
Nonostante questo, in Consiglio regionale oggi è approdata l’ennesima legge omnibus “finanzia tutto”. Serve uno stop e, soprattutto, una strategia efficace che tenga conto del futuro», ammonisce il capogruppo PD Silvio Paolucci.
«A tutti gli assessorati arriva la richiesta di non impegnare i fondi che serviranno per coprire gli ulteriori tagli lineari alle spese correnti su tutto il triennio 2025–2027 e non solo per la sanità.
In pratica, siccome non si hanno certezze si raschia il fondo del barile – rimarca Paolucci – con il rischio sempre più concreto di una paralisi sugli altri settori strategici come trasporti, sociale, agricoltura, politiche del lavoro e giovanili.
Per capire la dimensione del disastro ho fatto due accessi agli atti, uno ai Revisori in merito ai tagli e l’altro al Dipartimento regionale della Sanità al fine di conoscere i dati del primo trimestre sui conti delle Asl.
E mentre si taglia anche dove non si può, si concede soprattutto dove non si deve, tant’è che oggi con gli ennesimi emendamenti dell’ultimo minuto in aula la maggioranza ha finanziato iniziative che potrebbero e dovrebbero essere evitate in una fase complicata come questa».