Resta bloccato col suo fuoristrada nel letto del fiume Sangro. Giovane automobilista tratto in salvo dai Vigili del Fuoco

CASTEL DI SANGRO – Giovane automobilista resta bloccato con l’auto nel bel mezzo del fiume Sangro, soccorso e tratto in salvo dai Vigili del Fuoco.

Il fatto è avvenuto nella serata di ieri, sabato 21 gennaio, quando l’automobilista, intorno alle 20,30, ha cercato di attraversare, col suo fuoristrada il letto del fiume Sangro, in un tratto poco lontano dell’abitato di Castel di Sangro.

Il fiume era in piena a causa delle forti precipitazioni, anche nevose, che già da qualche giorno interessano l’intera zona, rigonfiando oltre il normale il livello del fiume Sangro e i suoi numerosi piccoli affluenti.

Il giovane automobilista, con una manovra evidentemente poco prudente, eseguita probabilmente innumerevoli volte in condizioni più favorevoli, ha provato a raggiungere la sponda opposta, guadando il fiume col suo fuoristrada.

Il livello più alto del fiume e la maggiore velocità dell’acqua hanno però bloccato l’auto nel pieno centro dell’alveo del corso.

Il giovane non si è perso d’animo eh ha subito chiesto i soccorsi con il suo telefono cellulare.

Sul posto si sono immediatamente portati i Vigili del fuoco di Castel di Sangro che, con tecniche SAF (Speleo Alpinistiche Fluviali) e ATP (Autoprotezione in ambiente acquatico), hanno raggiunto dapprima il guidatore portandolo a riva, e dopo riescono a recuperare anche il mezzo.

Operazioni complesse, portate brillantemente a termine con estrema difficoltà a causa dell’impeto delle acque, della bassa temperatura e dell’oscurità.

Hanno partecipato alle operazioni anche il personale sanitario del 118 che ha prontamente soccorso l’automobilista, un carro soccorso stradale e i Carabinieri della stazione di Castel di Sangro.

Inutile ripetere la raccomandazione di evitare di muoversi, in strada, in montagna e anche in città, se non sia strettamente necessario e le condizioni meteorologiche e ambientali si presentano estremamente avverse e difficili.

Se non lo si vuole fare per la proprio incolumità, almeno si pensi a quelle di chi poi è chiamato a prestare i relativi soccorsi.