Roma. Sequestrati dalla Guardia di Finanza beni per circa un milione di euro per crediti iva inesistenti

ROMA – Fatturavano operazioni inesistenti per ottenere crediti Iva non dovuti, sequestrati beni e liquidi per un milione agli amministratori di due società romane.

Personale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, a conclusione di un’articolata attività d’indagine svolta dalle fiamme gialle del Gruppo di Civitavecchia sotto l’egida della Procura di Tivoli, ha sequestrato ai rispettivi amministratori ed a un consulente di Roma, beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie del valore di circa un milione di euro, riconducibili a due società ubicate a Guidonia Montecelio e Rignano Flaminio.

Il provvedimento cautelare, emesso dal Gip del Tribunale di Tivoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, è frutto delle indagini avviate nell’ambito delle verifiche fiscali nei confronti di imprese operanti nel settore edile e della consulenza amministrativa.

Dagli accertamenti è infatti emerso che, allo scopo di maturare un credito Iva da utilizzare in compensazione di debiti tributari nei modelli F24, le citate società avevano presentato le dichiarazioni Iva riportanti esclusivamente acquisti di merce, rivelatisi poi inesistenti – sulle quali era stato apposto dal commercialista il “visto di conformità” per
attestare la bontà dell’imposta a credito.

Con questo escamotage, gli indagati, ritenuti innocenti sino a sentenza di condanna, avevano abbattuto le proprie pendenze fiscali e contributive, risparmiando somme
per circa 990.000,00 euro.

Sulla base degli elementi raccolti, la Procura di Tivoli ha richiesto ed ottenuto dal Gip l’emissione del sequestro preventivo finalizzato alla loro confisca, avente ad oggetto i predetti beni anche “per equivalente”, eseguito a Roma e a Catania.

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