Sabino Esplodenti. Forum H2O: “bene le parole del Procuratore Di Florio sulla sicurezza di addetti e cittadini”



VASTO –
Dalla Prefettura al CTR, dalla Regione all’azienda, cosa si è fatto e cosa si sta facendo? A parte la vicenda penale, quali iter amministrativi sono stati intrapresi?

Come Forum H2O abbiamo particolarmente apprezzato le parole di ieri del Procuratore Capo di Vasto Giampiero Di Florio che rimettono ordine nella vicenda dell’attuale sequestro della Sabino Esplodenti, azienda in cui hanno tragicamente perso la vita tre operai in uno dei peggiori incidenti sul lavoro nell’ultimo anno in Italia. Il tutto per giunta in un sito oggetto di particolari procedure per la prevenzione del rischio di incidente rilevante. Senza sicurezza, che riguarda sia gli addetti sia i cittadini e le aziende che vivono e operano nel territorio circostante, non vi può essere lavoro. Per garantire un ambiente lavorativo idoneo non si può far altro che verificare il rispetto delle leggi come sta facendo la Procura sul versante dell’accertamento di eventuali profili penali. Lo stesso dovrebbero fare gli enti competenti per assicurare la regolarità di tutte le incombenze amministrative“: così il Forum H2O commenta le parole del Procuratore Capo della Procura di Vasto in merito alla situazione della Sabino Esplodenti.

Mentre la Procura di Vasto lavora alacremente sul fronte penale con il relativo segreto istruttorio, bisogna guardare ai quattro soggetti che sono responsabili dei procedimenti amministrativi connessi ai principali adempimenti necessari a qualsiasi azienda di questo tipo per lavorare rispettando i diritti dei lavoratori, dei cittadini che vivono attorno al sito e l’ambiente. Non sono “orpelli” burocratici ma procedure di garanzia per tutti”.

Partiamo dalla Sabino Esplodenti,- continua Forum H2O – che deve depositare la documentazione relativa alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale chiesta dal Comitato V.I.A. della regione già a novembre 2020, con scadenza inizialmente prevista a febbraio 2021 e successivamente prorogata, su richiesta della stessa azienda a seguito dell’incidente, al mese di ottobre 2021. Poi il Comitato Tecnico Regionale presieduto dai Vigili del Fuoco, che deve ovviamente aggiornare il Rapporto di Sicurezza dell’azienda alla luce dell’incidente, così come previsto dalla Direttiva europea “Seveso”. La Prefettura di Chieti, responsabile della pianificazione del rischio, che deve redigere e attuare, assieme al comune, il Piano di Emergenza Esterno per i cittadini. Un documento di fondamentale importanza perché le persone e le aziende che vivono e operano attorno ad un sito così delicato devono sapere come muoversi per salvaguardare la propria incolumità, al pari di tutti gli enti che hanno un ruolo nel gestire l’emergenza. La Prefettura deve obbligatoriamente far scattare tale piano in caso di incidente. Ci chiediamo: esiste? Se sì, è stato aggiornato secondo i parametri di legge e, cioè, con la partecipazione dei cittadini? Noi non abbiamo trovato traccia di tali procedure che pure dovrebbero essere pubbliche proprio per garantire la partecipazione. Infine la Regione Abruzzo che non solo deve istruire la Valutazione di Impatto Ambientale ma anche chiarire anche quelle che a noi sono apparse come criticità che abbiamo puntualmente sollevato nei nostri esposti, dalle emissioni in atmosfera alla gestione dei rifiuti fino alla eventuale necessità dell’Autorizzazione Integrata Ambientale”.

Sono anni – conclude il Forum H2O – che lavoriamo sul rispetto delle normative di sicurezza come la Seveso e su quelle ambientali: bisogna ottenere risposte concrete su questi aspetti affinché i diritti al lavoro, all’ambiente e alla tutela della salute siano realmente attuati contemporaneamente e non messi l’uno contro l’altro“.

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