Salute Mentale. L’Osservatorio Abruzzo chiede alla Regione un Tavolo Rappresentativo

di Martina Salfi

L’AQUILA – Vivere in simbiosi con una malattia mentale non è affatto semplice. Spesso chi ne soffre, non trova il sostegno di cui ha bisogno riscontrando conseguenze negative nella vita sociale, lavorativa e affettiva.

Se il numero delle persone malate è in forte crescita, altrettanto crescono le difficoltà nel dare assistenza, e non solo a causa del Covid-19. Già un’analisi dei trend 2015-2017 per ogni regione ricavati dal Sistema Informativo di Salute Mentale del Ministero e condotta dalla SIEP, evidenziava per l’Abruzzo forti criticità nella dotazione territoriale, del personale, e nella quantità di prestazione per utente.
Nella giornata di sabato, 10 Ottobre 2020, l’Osservatorio Salute Mentale Abruzzo ha lanciato un appello affinchè vengano applicate le risorse e le attività necessarie a garantire il giusto equilibrio quotidiano nella vita di queste persone.

I cittadini abruzzesi che soffrono di una malattia mentale hanno gli stessi diritti, e doveri, di coloro che soffrono una qualunque malattia fisica e non. E devono perseverare il diritto di libertà di un percorso terapeutico volto a migliorare la propria esistenza. L’Osservatorio chiede, a riguardo, l’impegno della Giunta Regionale d’Abruzzo e del suo Assessore alla Salute, di rafforzare e migliorare ogni parte del sistema sanitario attraverso vari step:

  • dedicare alla salute mentale il 5% delle risorse del Fondo Sanitario;
  • per ogni persona definire un budget di salute per applicare un Piano Terapeutico Individuale (P.T.I);
  • utenti e famiglie devono fare da interlocutori;
  • dare una forte spinta all’integrazione tra il mondo della Sanità, quello dei Servizi Sociali dei Comuni, dei servizi per l’Impiego e del mondo delle imprese profit e non. Per ciò, occorrono più risorse per i servizi territoriali, una diversa formazione degli operatori in particolare gli psichiatri, e il coordinamento tra i vari centri di salute mentale, centri diurni, residenze psichiatriche.

L’obiettivo dei cittadini e in generale delle istituzioni non è quello di collocare le persone che soffrono di un disturbo mentale grave e persistente da compromettere anche la quotidianità, in una struttura sanitaria, bensì di sostenerle, attraverso un percorso individuale mirato a rendere il rapporto con la quotidianità quanto più possibile sereno e riacquistare la propria dignità.

Pr questo motivo è stata inoltrata la richiesta di istituzione, da parte della Regione, di un Tavolo tecnico sulla Salute Mentale rappresentativo. L’Osservatorio regionale di Salute Mentale, che in passato aveva già avviato la richiesta ricevendo in risposta solo silenzio, per vincere queste idee, ha avviato la mobilitazione: raccolta di firme, volta a tutti i cittadini, impegnandosi, inoltre, all’incontro con amministratori e alla realizzazione di eventi. Non restiamo indifferenti e firmiamo tutti la petizione.

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