Sanità. Guerra di cifre in Regione fra maggioranza e opposizione. Parla l’ex assessore Silvio Paolucci (Pd)

AVEZZANO – Si è aperto un caso sanità in Abruzzo. Le opposizioni, dal Pd agli stessi Cinquestelle, parlano di tagli pesanti operati dalla Regione Abruzzo. Marsilio e la sua Giunta regionale smentiscono e ribattono con cifre secondo le quali il disastro della sanità abruzzese sarebbe stato fatto dai governo di centrosinistra. L’ultimo assessore regionale alla sanità della Regione Abruzzo prima dell’avvento della giunta di centro-destra di Marco Marsilio, è stato Silvio Paolucci, attualmente capogruppo all’Emiciclo regionale proprio per il Pd. A lui abbiamo chiesto la sua versione dei fatti e possibilmente anche qualche dato numerico.

Silvio Paolucci

E24: Si parla di un taglio pesante di fondi alla sanità regionale. Può quantificarci l’entità e quali le conseguenze per l’Abruzzo e gli abruzzesi?

Paolucci: «Vede il taglio ci sarà. Ed è notevole. Si aggira intorno ai 35-40 milioni. Si parla di 75, ed è così. Una parte di quel taglio verrà investito in altri settori sempre della Sanità, un’altra parte sarà un taglio netto, ovvero 35-40 appunto. Tanto. Le conseguenze se gestite così da questo Governo Regionale saranno notevoli. Molte strutture saranno agonizzanti per mancanza di personale, strumenti, dispositivi. Vi saranno accorpamenti. Il tutto avverrà con inerzia. In automatico. Perché questo Governo Regionale è vittima della propria propaganda. Delle proprie strumentalizzazioni, delle proprie fake del recente passato. E allora da un lato propongono bozze come la rete ospedaliera in cui scrivono di più a tutti e poi ti presentano un piano di tagli di 75 milioni di cui 40 netti per altro. È chiaro che “il di più a tutti” è una bufala colossale. Ma per ora nel silenzio generale, e mare delle dichiarazioni di circostanza, l’Esecutivo galleggia. Intanto taglia ma a parole annuncia investimenti: in pochi si lamentano. Quanto all’eredità della Giunta precedente, mi pare sempre più chiaro. Abbiamo lasciato: 482 milioni di cassa, il Bilancio ha liberato dai 25 ai 75 milioni di euro in più l’anno dal 2020 al 2022; in Sanità fuori dal Commissariamento nel 2016, con la più alta crescita dei Lea si tutta Italia e il rispetto dei saldi economici del Piano 2016-2018 approvato dal Consiglio dei Ministri. Marsilio non studia e la sua conoscenza dei conti è riferibile ad Alemanno e Storace».

Marco Marsilio

E24: In Abruzzo c’è una parte, l’Abruzzo interno, aquilano, soprattutto Marsica e Valle Peligna, che soffre di un ritardo strutturale e di ammodernamento in campo sanitario. Senza parlare della carenza di personale. Quale futuro si prospetta, secondo lei, per queste zone?

Paolucci: «E chi sta difendendo questo territorio? In pratica nessuno. La maggioranza mi sembra l’abbia proprio abbandonato. Chiedo se in un solo anno questo territorio è stato oggetto di dibattito sulla Sanità da parte dell’Esecutivo Regionale! Assolutamente no. Non è rintracciabile nessuna iniziativa della destra di governo. C’è sia il tema del personale sia quello delle infrastrutture. Però mi lasci dire abbiamo davvero lasciato 400 mln di investimenti. Pubblichiamole se serve queste lettere ministeriali. Io ho tutto. Perché ormai nel mondo delle fake e dei social qualcuno può far credere che non sia così. Ecco l’ospedale di Avezzano s’ha da fare e subito. Questo primo anno della destra è stato colpevolmente dissipato senza fare nulla. Parlano ancora delle parole del ministro del febbraio 2018 e siamo nel 2020! Ma come si può? Nel mezzo c’è stato un governo a trazione leghista per 14 mesi e Marsilio da 12. Zero su Avezzano e zero sugli ospedali nuovi pur con le risorse in pancia. Su Sulmona o Castel di Sangro? Purtroppo stessa musica. Nessun investimento è andato avanti come nel caso di Sulmona e Accorpamenti all’ordine del giorno basta chiedere a Castel di Sangro. Salvini L’ho visto quei 30 giorni in campagna elettorale. Poi lo abbiamo rivisto a battezzare il candidato a Chieti. Sulle questioni vere sparisce; dell’Abruzzo non gli interessa nulla, se non poterlo blandire per i suoi tornaconti di propaganda».

L’ospedale di Avezzano

E24: Ad Avezzano si è parlato lungamente del nuovo ospedale. A che punto è ora questa prospettiva? Una provocazione. Non sarebbe stato meglio intanto vedere di far funzionare al meglio delle potenzialità quello esistente?

Paolucci: «L’ospedale di Avezzano si deve fare perché è obsoleto quello che c è. Rischioso. Fragile. E non può essere migliorato più di tanto. Per altro i costi di gestione di una struttura così obsoleta drenano risorse che dovrebbero essere dirottate per migliorare l’assistenza Le strumentazioni i luoghi per cittadini e operatori».

Nicoletta Verì

E24: Consigliere Paolucci, le diamo la possibilità di mandare un messaggio all’assessore alla sanità, colei che ha preso il suo posto, Nicoletta Verì.

Paolucci: «È la risposta più complicata. È un ruolo difficilissimo. Un unico sollecito: decida! Il Governo Regionale è fermo sulla programmazione. Su tutto. Piano Sanitario, Rete Ospedaliera, Nuovi Ospedali. Io ritengo che l’Assessore sia imbrigliata dai “suoi”. Mi risulta abbia soprattutto la fiducia del Presidente. Ad ogni modo il punto vero è che la becera propaganda del passato non consente di dire la verità agli abruzzesi: ovvero che li hanno presi in giro. Quindi nel mentre tagliano per decine di milioni di euro, annunciano ma non approvano nessun piano, e galleggiano con le dichiarazioni così nessuno vede quei tagli. Prima o poi però il gioco si scopre. È un peccato. Perché questa Giunta non ha le aggressioni delle fake del passato, non ha nessun comitato civico o fintamente civico che veicola non verità. Un esempio di altra provincia ma che potrei tornare a fare anche qui in questo territorio. Ortona: noi chiudemmo è vero il punto nascita (decisione che parti dalla destra con dgr dei tempi di Chiodi) ma aprimmo ginecologia oncologica, dermatologia, lungodegenza, gli spazi della nefrologia e altro ancora. Comitati e politica fecero passare il messaggio chiusura ostetricia uguale chiusura Ospedale. In questo anno hanno chiuso quasi completamente le chirurgie e il comitato civico si scioglie. La politica cittadina di silenzia. Incredibile. Potrei fare numerosi casi simili: da Penne a Sulmona ed altri esempi ancora. Insomma avevano l’occasione e le condizioni per dire la verità, fare e spiegare le proprie scelte. Eppure nulla. Non posso che suggerire: decidete! Non fate passare altro tempo».

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