Sanità marsicana sempre più in difficoltà. Protestano i cittadini e alzano la voce gli amministratori di Avezzano, Celano e Tagliacozzo

AVEZZANO – Sulla Sanità della Marsica continua il silenzio assordante della Asl. «Quanto può durare la pazienza di un territorio?».

Lo pensano gli amministratori dei Comuni di Avezzano, Tagliacozzo e Celano (le tre città più popolose dell’area marsicana), ancora fortemente allarmati dall’attuale gestione.

Le criticità vengono segnalate giornalmente da cittadini e pazienti. Dall’Ospedale di Avezzano al presidio di Tagliacozzo, la lista delle problematiche da risolvere si allunga giorno dopo giorno.

Domenico Di Berardino

Al Cup della sede distrettuale di via Monte Velino ad Avezzano è comparso giorni fa un cartello che informava l’utenza sull’impossibilità di eseguire numerosi esami di laboratorio per assenza di reagenti.

«Un’assenza di reagenti e farmaci che è stata evidenziata più volte da questa Amministrazione. Questa mancata fornitura di reagenti – avverte il vicesindaco di Avezzano – costringe i cittadini a rivolgersi alle strutture private».

«Troppe criticità segnalate quotidianamente senza una risposta – incalza anche il sindaco di Celano, Settimio Santilli – .

La mancanza di reagenti per le analisi e dello strumento per lo screening uditivo neonatale segnali di disinteresse

Settimio Santilli

L’ultima segnalazione in ordine di tempo riguarda l’assenza dell’apparecchio per lo screening uditivo neonatale al Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Avezzano.

È da un anno che manca questa strumentazione il cui costo è davvero modesto, di circa 7 mila euro di spesa».

«Dalle notizie di stampa, – dichiara ancora il vicesindaco Di Berardino – apprendiamo che l’autorizzazione del direttore generale per l’acquisto di questa strumentazione è pervenuta in forte ritardo, a fine gennaio 2022, e che poi, in aggiunta, sarebbero successivamente sorte altre complicazioni per la sua acquisizione sul Mepa.

La realtà dei fatti è che siamo a giugno e di questo apparecchio non v’è nemmeno l’ombra.

Ricordiamo che il punto nascita di Avezzano registra 1000 nuovi nati ogni anno ed è inaccettabile creare un disagio di questa gravità alle famiglie».

I test uditivi nei primi giorni di vita del neonato rientrano nei livelli essenziali di assistenza

Maria Teresa Colizza

«L’esecuzione di test uditivi nei primi giorni di vita del neonato – sottolinea l’assessore Maria Teresa Colizza – rientra nei livelli essenziali di assistenza.

Lo screening è necessario per rilevare l’ipoacusia congenita, che potrebbe pregiudicare lo sviluppo del linguaggio».

Oltre alla mancanza di dispositivi, nel Reparto di Pediatria, dove sono in servizio solo 6 medici, viene segnalata un’ulteriore criticità che riguarda l’organico medico: ha chiesto le dimissioni un pediatra per gli eccessivi carichi di lavoro.

Con cinque medici, compreso il responsabile, in periodo di ferie estive, sarà difficile garantire il servizio, considerando che non sono state avviate procedure per altre assunzioni.

Altre problematiche riguardano il Reparto di Urologia, dove sei segnala una carenza di dispositivi per la chirurgia endoscopica.

Il personale è carente e quello che c’è è sovraccaricato di lavoro. Un medico di pediatria ha chiesto le dimissioni per questo motivo

«Pretendiamo – avvertono gli amministratori di Avezzano, Tagliacozzo e Celano all’unisono – una sanità pubblica di qualità, che sia sempre operativa, attiva ed efficiente e pretendiamo lo stesso trattamento delle altre aree abruzzesi.

L’estate è iniziata e le strutture sanitarie marsicane sono tutt’altro che pronte ad affrontare una stagione così difficile

Vincenzo Giovagnorio

Non è pensabile che si possa sempre far finta di niente».

«Il presidio di Tagliacozzo – conclude il primo cittadino Vincenzo Giovagnorio – serve un bacino d’utenza molto più vasto, che comprende anche utenti dei territori della Regione Lazio e del Cicolano.

L’Umberto I deve tornare al più presto funzionante e a pieno regime. L’Ospedale di Avezzano, da solo, non riesce a smaltire la richiesta.

I mesi di giugno, luglio e agosto non devono essere uno stress-test per la nostra sanità».

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