Sanità nelle zone interne. Scoccia e Paolucci: «Dall’assessore Verì solo tante parole e tanto fumo»

L’AQUILA – «Risposte fumose, solo questo siamo riusciti ad ottenere dall’Assessore Verì». Così dichiara il consigliere regionale Marianna Scoccia in merito alle riposte dell’assessore regionale abruzzese sulla situazione della sanità nelle zone interne.
«Alle precise domande è stato risposto con il solito fare compassato e al limite della superficialità, leggendo il compitino e senza fornire elementi di novità. A quanto pare, stando alle parole dell’assessore, è stato fornito adeguato supporto, in termini di personale, al sistema di prevenzione con numerosi arrivi di medici anche da Avezzano e L’Aquila, dispiegamento di forze comunque insufficiente che ha generato affanno nel servizio di igiene impegnato in un’imponente opera di tracciamento. Un grazioso giro di parole è stato utilizzato, invece, per dire che non si sa se e quando il P.O. di Sulmona verrà dotato di un macchinario per l’analisi dei tamponi, il sistema adottato dalla regione è in fase di rivisitazione ma non ci è dato saper come – continua la Scoccia – . Gli investimenti previsti per l’ospedale SS. Annunziata saranno limitati ai soli 200.000,00 € previsti dalla rete Covid per tutti gli ospedali sede di pronto soccorso, senza quindi potenziare adeguatamente il reparto di anestesia e rianimazione che pure ha svolto un ruolo strategico nella prima ondata di Covid. Infine l’Assessore Verì ha affermato che sono in fase di rivisitazione i carichi di lavoro dei reparti di chirurgia e anestesia per valutare se potenziarli; ancora una volta, quindi – conclude Marianna Scoccia – si preferisce rispondere con un vedremo piuttosto che risolvere le criticità tempestivamente».

Ugualmente duro e critico, poi, il consigliere Pierpaolo Paolucci, sempre dell’opposizione, che chiede piani di sorveglianza e di interventi della Regione e della quattro Asl abruzzesi: «È necessario che la Regione impari da ciò che è stato, quello che chiediamo è di sapere le intenzioni future e se è presente un piano di sorveglianza che possa evitare il ripetersi di emergenze come nella Valle Peligna. Chiediamo, inoltre, che le quattro aziende sanitarie forniscano una panoramica sui programmi degli interventi, degli investimenti e delle strumentazioni, così da permettere a noi consiglieri di esercitare l’azione di monitoraggio e pungolo che ci compete, ma soprattutto per poter dare risposte alla cittadinanza. Siamo stanchi, noi ma soprattutto gli abruzzesi di queste risposte vuote, pretendiamo chiarezza!».