Sblocco licenziamenti. Subito esuberi alla Hte L’Aquila. Sos dei sindacati alle istituzioni

L’AQUILA – Esuberi dichiarati dall’azienda alla Hte L’Aquila, e i sindacati denunciano una situazione paradossale e che deve essere subito affrontata dalle istituzioni.

L’appello arriva dalla Rsu dello stabilimento aquilano, uno dei più altamente tecnologici del centro Italia, e dalle sigle sindacali metalmeccaniche provinciali, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.

I sindacati, infatti, sottolineano come, dopo un periodo di crisi, ora gli investimenti governativi e la ripresa forte del settore, non possano giustificare un esubero di personale, peraltro addetti altamente specializzati e di altissima professionalità

I sindacati fanno appello all’immediato interesse delle istituzioni

Questa la nota ufficiale dei sindacati: «Il 7 settembre 2021 presso Confindustria L’Aquila si è tenuto l’incontro per esame congiunto, a seguito della comunicazione di avvio della procedura di riduzione del personale ex artt. 4 e 24 Legge 23 Luglio 1991 e successive modifiche, con l’azienda HI-TECH Elettronica (di seguito HTE), azienda nata e sviluppata sul nostro territorio circa 25 anni fa.

Attualmente l’azienda occupa 42 dipendenti (con picchi negli anni fino a 70 unità), altamente specializzati nel settore Spazio e che necessitano di qualifiche professionali riconosciute da enti preposti quali ESA (Agenzia spaziale Europea).

Dall’analisi che l’Amministratore di HTE ci ha illustrato, emerge che negli anni 2018/2021, a seguito della flessione nel settore, l’azienda ha visto il ricollocamento presso la propria sede di tutte le unità (circa 20 OFF-LOAD) in forza presso Thales Alenia Space Italia (di seguito TAS-I).

Di conseguenza HTE ha dovuto fare uso di strumenti di sostegno al reddito (Contratti di solidarietà nel periodo precedente al COVID-19 e CIGO nel periodo di pandemia).

Contestualmente, sempre negli anni 2018/2021, ci sono stati importanti cambiamenti sia nell’assetto aziendale sia nella nuova politica commerciale da parte del nuovo management, con l’obiettivo di diversificarsi nel mercato.

Da 42 a 70 dipendenti altamente specializzati e di altissima professionalità

Pertanto sono state incrementate le collaborazioni con altre importanti aziende del settore (come Leonardo e OHB), mantenendo comunque gli impegni verso TAS-I, alla quale HTE è fortemente legata a livello produttivo con percentuali che hanno toccato nel passato punte fino al 90% del fatturato.

Negli ultimi anni la politica di TAS-I è stata quella di ridurre al massimo gli OFF- LOAD all’interno dei propri siti cercando, al contempo, di valorizzare quelle aziende strutturate con stabilimenti di proprietà e in possesso di tutte le qualifiche e attrezzature necessarie per lo svolgimento delle lavorazioni commissionate.

HTE rispetta i requisiti suddetti in quanto negli anni immediatamente successivi al terremoto è stata una delle poche aziende della nostra Provincia ad investire in un nuovo sito produttivo allocato nelle immediate vicinanze di TAS-I L’Aquila al fine di agevolare la collaborazione con questo importante cliente.

Dopo un calo degli anni scorsi, ora il settore “Spazio” è in ripresa grazie a investimenti e commesse

HTE, a seguito della nuova politica intrapresa dal suo principale committente, ha investito con uno sforzo economico importante sia nella riallocazione degli OFF-LOAD rilasciati da TAS-I, sia in nuove attrezzature.

Fino al 2020 c’è stato un forte calo del settore, ma oggi, grazie agli investimenti governativi e alle acquisizioni di commesse da parte delle aziende strategiche italiane che si occupano di spazio, si riescono ad intravedere prospettive di lavoro più a lungo termine che fanno auspicare a ricadute sull’indotto.

Per questo rimane inverosimile pensare che lavoratori altamente qualificati ed un’azienda che è un “fiore all’occhiello” del settore, si debbano ritrovare in un processo di licenziamento, in questo momento di forti investimenti sullo spazio (ricordiamo che anche la Regione Abruzzo ha investito sulla SPACE Economy).

Come organizzazioni sindacali siamo fortemente preoccupati per le ricadute sociali che potranno interessare le Lavoratrici ed i Lavoratori e le loro Famiglie e percorreremo tutte le strade possibili per addivenire alle soluzioni che scongiurino i licenziamenti.

Sindacati allarmati per le ricadute sul territorio e per le famiglie

Con il mandato ricevuto dai lavoratori nell’assemblea del 13 Settembre 2021, si è deciso di attivare un tavolo istituzionale per coinvolgere sia la politica del Territorio che quella Regionale, al fine di sensibilizzare le aziende del settore affinché ci possano essere le giuste ricadute, di questi importanti carichi di lavoro, nell’imminente futuro sul nostro territorio, che non si può permettere l’ennesimo fallimento industriale». La Rsu Fim-Cisl di stabilimento e le segreterie provinciali di Fim-Cisl Giampaolo Biondi, Fiom-Cgil Elvira Simona De Sanctis e Uilm-Uil Clara Ciuca.

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