Sciopero in Abruzzo dei lavoratori delle telecomunicazioni contro il contratto nazionale formato dalla sola Cisal

AVEZZANO – Sciopero in Abruzzo dei lavoratori delle telecomunicazioni indetto dai sindacati confederali di categoria unitamente alla Ugl.

Motivo della protesta è l’applicazione del nuovo contratto nazionale firmato dal solo sindacato Cisal, contratto che, sostengono i sindacati che hanno indetto lo sciopero, sarebbe decisamente penalizzante per i lavoratori.

Questa la nota diffusa da Slc-Cgil, Fistel-Cisl, UilCom-Uil e Ugl Telecomunicazioni.

“Continuiamo a dire NO all’applicazione del Nuovo contratto sottoscritto da Cisal con Assocontact.

Nella giornata odierna si è svolto lo sciopero nazionale indetto dalle Segreterie Nazionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, UilCom-Uil e Ugl-Telecomunicazioni, le lavoratrici e i lavoratori, aderendo in maniera massiva allo sciopero e ai presidi indetti in tutta Italia, hanno dato una risposta forte e chiara alle aziende di Assocontact: quello sottoscritto con Cisal non è un contratto ma un tentativo di massimizzare profitti sulle loro spalle e faranno tutto quanto loro possibile per impedirlo

A scioperare in Abruzzo sono state le sedi di L’Aquila, Avezzano e Pescara della Tecnocall srl e la sede di Sulmona della 3G Spa.

Sono state molteplici le iniziative sul territorio abruzzese, un sit in davanti la Prefettura di Pescara nonché una manifestazione davanti la sede di 3G srl.

Una delegazione di lavoratori aquilani si è invece recata a Roma, dove insieme alle Segreterie Nazionali è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro ed è stata concordata l’apertura di un tavolo tecnico, in vista della convocazione del Tavolo di Settore delle Telecomunicazioni del prossimo 12 febbraio, che porti all’identificazione del CCNL TLC, da parte del Ministero del Lavoro, quale contratto di riferimento in ambito Customer Care.

Un primo importante passo che va nella direzione auspicata di trovare una soluzione a questa vertenza perché di una cosa siamo certi: di avere ragione noi e questa ragione vogliamo ci venga riconosciuta. Ci auspichiamo quindi un confronto serrato e costruttivo con il Governo per ricercare soluzioni condivise e definitive, o viceversa si valuterà il percorso da intraprendere”.