Scontro al calor bianco nella Consulta Giovanile dell’Aquila per la presenza di forze ed elementi fascisti

L’AQUILA – No alla modifica del Regolamento della Consulta Giovanile dell’Aquila affinché dichiarasse di essere fondata sui principi dell’Antifascismo.

Nessun membro della stessa Consulta, proponenti esclusi, ha voluto firmare una dichiarazione di adesione agli stessi principi.

Su queste basi, quindi, i membri dell’organo giovanile cittadino “Antifascisti e Democratici”, dichiarano che nella Consulta Giovanile dell’Aquila c’è un problema di fascismo e si appellno per l’ennesima volta, all’assessora comunale Maria Luisa Ianni.

Assessora che, però, stando a quanto affermano gli stessi aderenti al gruppo “Antifascisti e Democratici”, fio ad ora non ha mai dato seguito alle loro sollecitazioni.

Tutta la vicenda ha origini di oltre un anno, dall’assalto a Roma di Forza Nuova alla sede nazionale della Cgil, fino al marzo scorso, quando la Consulta fu fatta riunire nella sede di Casapound e fu messo uno striscione dal contenuto chiaramente ispirato al tristemente noto “Ventennio”.

Maria Luisa Ianni, assessora comunale dell’Aquila alla quale i ragazzi “Antifascisti e Democratici” si sono rivolti

Così, quindi, sintetizzano il tutto i ragazzi “Antifascisti e Democratici” dell’Aquila.

«Il giorno 5 maggio 2022 si è tenuta presso la sede del Palazzetto dei Nobili l’assemblea della Consulta Giovanile del Comune dell’Aquila.

In quell’occasione, noi membri antifascisti e democratici abbiamo presentato una proposta per la modifica del regolamento della Consulta che introducesse, come requisito fondamentale per l’adesione alle future assemblee, la compilazione di una “Dichiarazione di antifascismo e adesione ai valori democratici”, su modello di quanto ad esempio già fatto dal comune di Milano per la concessione degli spazi pubblici.

In contemporanea è stato richiesto agli attuali membri di esplicitare la loro adesione a tali principi, i quali sono fondanti della Repubblica Italiana e della sua Costituzione.

Queste richieste nascono dalla necessità di sentirci tutelati democraticamente in seguito alla riunione del Consiglio Direttivo nella sede di Casapound Italia il giorno 3 marzo 2022 e la successiva affissione di uno striscione recitante “Dio, Patria, Consulta” seguito da un fascio littorio di fronte la sede dei GD, con finalità intimidatorie in seguito alla denuncia di un membro della Consulta facente parte della giovanile.

Tali eventi hanno esplicitato la presenza fascista all’interno della Consulta, che è stata confermata dalla bocciatura della nostra richiesta di modifica del regolamento e dalla mancata sottoscrizione da parte dell’intera assemblea (ad esclusione dei membri presentanti) della dichiarazione di antifascismo.

D’altronde non siamo nuovi a tali mancanze da parte degli organi comunali.

Già due volte, nel 2018 e nel 2021 (quest’ultima a seguito dell’assalto fascista alla sede nazionale della CGIL), la richiesta di una dichiarazione del genere è stata bocciata dal consiglio comunale.

Questa è stata solamente un’ulteriore conferma.

Riteniamo che, in queste condizioni, senza la garanzia di trovarsi in un ambiente democratico, i lavori non possano proseguire e che l’unica strada percorribile sia lo scioglimento dell’attuale assemblea e la sua ricostituzione sulla base dei principi di antifascismo e dialogo democratico.

Nella settimana successiva alla riunione della Consulta, abbiamo provato a contattare l’Assessora Ianni, senza però ricevere alcuna risposta. Continueremo a provare a contattare l’assessorato». I membri Antifascisti e Democratici.

Al di là delle appartenenze politiche e partitiche, un problema nella consulta Giovanile c’è. Pensiamo sia illogico, infatti, poter ancora sostenere chi, in quel ventennio, ha oggettivamente prodotto tanti danni e lutti a questo Paese.

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