Se il sistema dei test va in tilt come si potrà controllare l’evolvere dell’infezione?

AVEZZANO – Mentre dalla Regione giungono comunicazioni che riguardano il miglioramento della esecuzione dei test dei tamponi per poter meglio seguire l’evolversi della situazione, si aggiungono notizie sul fatto che le apparecchiature necessarie a effettuare le analisi ad Avezzano non sarebbero giunte ancora o, peggio, non sarebbero state acquistate…
Questo fatto ci consente di riaprire il discorso sui tamponi e sulla necessità che l’intera catena di attività connessa alla loro esecuzione abbia elevata affidabilità.

In un precedente articolo ci siamo occupati del fatto che i tamponi abbiano una affidabilità riguardo ai risultati e abbiamo visto che è fondamentale che la catena di operazioni debba essere controllata adeguatamente.
La esecuzione dei test dei tamponi rapidi è la seguente:

  1. arrivo del paziente;
  2. identificazione e registrazione;
  3. esecuzione del prelievo;
  4. esecuzione del test in loco;
  5. comunicazione del risultato.

Questa catena, se il test è eseguito effettivamente sullo stesso luogo dove è avvenuto il prelievo, essendo la procedura una serie di passi successivi, se ogni passo ha una probabilità di essere eseguito correttamente del 99%, fornisce una affidabilità totale per la procedura di avere il risultato disponibile e noto del 0,96%, mentre se la esecuzione avviene in un luogo diverso si deve aggiungere un passaggio ulteriore ed ammesso che il trasferimento abbia sempre una probabilità di esecuzione dello stesso livello degli altri passi, allora l’affidabilità totale della procedura scende al 95%.

Nel caso del test molecolare si avrebbe la seguente catena operativa:

  1. arrivo del paziente;
  2. identificazione e registrazione;
  3. esecuzione del prelievo;
  4. trasferimento del campione;
  5. esecuzione del test;
  6. comunicazione del risultato;

se si avessero gli stessi valori di probabilità delle medesime attività dell’altra procedura si avrebbe una affidabilità del 95%, però, poiché è accaduto che il trasferimento del campione potrebbe avere alterato la tracciabilità dei risultati allora si avrebbe per la attività di “trasferimento del campione” una probabilità di corretta esecuzione molto bassa, ad esempio un 10%; la conseguenza di questo fatto sulla affidabilità che si abbia una corretta comunicazione del referto scenderebbe al 9,6% valore di per sé inaccettabile; se si facesse una ridondanza 100% (replica del campione) con esecuzione del test su due strutture distinte e separate si avrebbe a parità di altre condizioni una affidabilità di consegna di almeno un risultato pari all’86,45%.

Da questo ragionamento, basato su un criterio, riportato da Ireson, di valutazione dell’affidabilità di una procedura, si evince chiaramente che la esecuzione dei test in loco, ovvero nello stesso luogo del prelievo consente una affidabilità elevata della corretta comunicazione dei risultati e quindi della tracciabilità degli stessi.
Quindi ciò premesso e considerato, appare chiaro che la procedura di mandare i campioni a spasso per non aver predisposto un laboratorio locale agisce negativamente sulla possibilità di tracciamento del campione e sulla corretta comunicazione dei risultati.
Resta da capire ora perché non si sia dotato l’ospedale di Avezzano degli apparati necessari o perché lo si faccia in ritardo o quel che è…

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