SENZA CASA CHIEDE AIUTO

VILLAMAGNA Racconta la sua storia senza polemiche Alì Tarhi Jaouad. Vuole soltanto tranquillità sentendosi italiano a tutti gli effetti. Residente nel Comune di Villamagna da oltre dieci anni Alì, origine marocchina, chiede una casa popolare o parcheggio al Comune per una necessità impellente. Uno sfratto ricevuto nel marzo scorso. La causa? La fine del contratto di locazione, in pieno lockdown, e la richiesta da parte del proprietario dell’immobile. Contratto che, però, vista la dichiarazione di pandemia è stato rinviato a settembre prossimo. Il giovane con moglie e figli in Italia chiede al Comune un’abitazione ma nessuna risposta. O meglio una risposta è arrivata con un diniego su tutti i fronti per mancanza di abitazioni disponibili. Lettera arrivata direttamente sulla scrivania del legale dell’uomo. “Il mio cliente ha la necessità di un’abitazione visto lo sfratto in atto – ha precisato l’avvocato -. Ho scritto più volte agli amministratori, nel frattempo è cambiato anche il sindaco, per chiedere informazioni ma dopo le prime due risposte dove si evinceva il no ad un’abitazione, poi, il nulla cosmico”. Nel frattempo, secondo alcune informazioni ricevute, si è capito che un’abitazione ci sarebbe ma è stata assegnata ad una famiglia residente in Australia. Quindi non sfruttata al cento per cento. Tra l’altro, il regolamento comunale, prevederebbe l’annullamento del contratto per chi, non risiede nel comune. 

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