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Si chiamano “Morgellons”, compaiono nella pelle, ma nessuno sa cosa siano…

4 anni ago Vito Leo

Pochi conoscono il morbo di Morgellons: è una patologia che non esiste ma della quale esistono i sintomi. Non è un virus ma diverse persone ne sono rimaste contagiate, non è di origine biologica eppure si sviluppa e cresce nel corpo umano. Cosa diavolo sia non si sa. Quello che si sa è che fa chiacchierare la medicina ufficiale.

Quale è la storia della malattia? Il nome deriva da una affezione citata in un testo medico del 1600 e in una lettera scritta da Sir Thomas Browne, un colto signore inglese studioso di medicina ai tempi della rivoluzione scientifica. Nello scritto accennava alla presenza diffusa di scuri filamenti piliferi chiamati Morgellons in linguadoca sulla schiena dei bambini. Nel 1946 A. H. Emslie-Smith, ipotizzò sulle pagine del British Medical Journal che la comparsa delle piccole escrescenze fibrose sulla pelle e sulle ferite, potevano riferirsi alla miiasi (le parassitosi provocate da larve di ditteri) oppure a una sovrabbondanza di comedoni (meglio noti come “punti neri”). Vedremo in seguito che le cose stanno in maniera un pochino diversa e che la faccenda non può essere liquidata ritenendola un ammasso di “punti neri”.

Mary Leitao

Il moderno concetto di Morgellons ebbe origine dalla signora Mary Leitao, una biologa laureata alla University of Massachusetts-Boston ed ex tecnico di laboratorio, la quale  nell’estate del 2001 constatò che uno dei suoi figli presentava piccole e inspiegabili lesioni a un labbro. Le ferite provocavano dolore e prurito e il bambino lamentava la presenza di non meglio precisati insetti formicolanti nella zona colpita. La signora Leitao, prese un microscopio giocattolo ed esaminò le ferite osservando che al loro interno erano presenti fibre di vari colori. Nonostante una lunga serie di visite da specialisti dermatologi, non si venne a capo di niente nemmeno a quale ipotetica malattia potevano essere ricondotti quei sintomi.

Mary continuò le sue ricerche, scoprendo l’esistenza di altri casi in cui si verificava la presenza di “fibre colorate” apparentemente non biologiche all’interno di lacerazioni della pelle. Ogni qual volta che le fibre erano rimosse, queste tornavano nuovamente. In medicina non esisteva alcuna malattia associata a sintomi e manifestazioni tanto particolari e così, tanto per fare una cosa nuova, si iniziò a pensare alle stranezze più varie, prima fra tutte il complotto, che non manca mai, poi le scie chimiche e a seguire una malattia aliena. Qualcuno riteneva che tutto fosse una burla altri una specie di psicosi di massa. Si giunse a pensare che la signora Leitao potesse essere affetta dalla Sindrome di Munchausen per procura. Cosa è ‘sta cosa? E’ una sindrome psicologica che induce la persona che ne è affetta a ferire liberamente il proprio corpo allo scopo di simulare segni e sintomi di una vera malattia. La finalità è quella di attirare l’attenzione su di sè. Capita a volte che per raggiungere questo scopo la persona affetta dal disturbo procuri un danno anche ad un’altra persona, spesso ai figli piccoli.

Fibre di Morgellons

Tornando al morbo di Morgellons, quali sono i sintomi che presenta? Lesioni cutanee (come ad esempio una ‘comune’ puntura da insetto) sulle quali sono presenti granelli neri o bianchi, simili nel formato a granuli di sabbia. Con un microscopio, ma anche ad occhio nudo è possibile notare la presenza di  “filamenti” di fibre bianchi, blu, rossi o neri che diventerebbero fluorescenti alla luce ultravioletta. A volte la pelle trasuda anche una sorta di ‘gel‘ scuro. I filamenti possono comparire anche sulla pelle intatta e indurre lesioni anche severe dovute alla necessità di grattarsi per il prurito. La cosa curiosa è che questi filamenti non sono di origine naturale ma apparterrebbero a quella categorie di materiali ‘artificiali’ realizzati tramite nanotecnologia. In molte ferite sono state trovate tracce di silicone e fibre di polietilene che resistono a oltre 700 gradi e non a 74 come la pelle umana. Confrontate con oltre 90.000 composti presenti nel database del Centro per lo studio del morbo di Morgellons della Oklahoma State University Center for Health Sciences di Tulsa, non se ne è cavato un ragno dal buco: non esistono fibre simili.

Smart dust la polvere intelligente

Come dicevo, vai un po’ a fermare la fantasia e così Il neurologo Edward Spencer, membro del Barkley City Council, confermando la diffusione del Morgellons, fa riferimento alle ‘polveri intelligenti’, uno strumento nanotecnologico. Cosa diavolo sono? Chiamate anche ‘smart dust‘ formano un pulviscolo costituito da miriadi di microchip capace, in poche parole, di mimetizzarsi nell’ambiente e di ‘spiarlo’ (trasportato anche da vettori inconsapevoli). Qui giù una nuova miriade di ipotesi tra le quali quella per cui degli insetti avrebbero veicolato il pulviscolo inoculandolo nelle vittime. Ed eccoci alle scie chimiche; potevano mai essere trascurate? Ma anche no. La tossicologa Hildegarda Staninger ha accertato che il Morgellons è collegato alla presenza di frammenti di silicone e fibre di polietilene nell’organismo dei pazienti. Risultati in tasca ha suggerito l’ìpotesi secondo la quale questi composti, simili a quelli usati nell’industria nanotecnologica per incapsulare virus geneticamente modificati detti ‘viron’ , potrebbero essere correlati alle tanto discusse ‘scie chimiche’ o chemtrails. Sorge la domanda “e allora?”.

Ermanno Giorgi

Avete mai notato nel cielo, al passaggio di alcuni aerei, le scie di condensazione che svaniscono dopo pochissimi minuti? Se fate maggiore attenzione vedrete che, in alcuni casi, rimangono nell’aria per ore, allargandosi a dismisura e formando nel cielo dei veri e propri incroci geometrici, una sorta di ‘griglie’ che conterrebbero elementi chimici dannosi per l’atmosfera, le cosiddette “scie chimiche”. Analizzando alcuni campioni di terreno contaminati dai residui di questo ultimo tipo di scia, la ricercatrice ha scoperto che racchiudevano gli stessi elementi presenti nelle ‘fibre’ dei pazienti affetti da Morgellons. Erano, a suo dire, forme nanotecnologiche dalla funzione non ben determinata, non presenti in natura ma costruite dall’uomo. I complottisti sostengono che ci sia qualche oscura manovra da parte di apparati deviati degli Stati Uniti, delle Nazioni Unite e di paesi Nord Europei. Come se non bastasse c’è pure chi pensa che il Morgellons sia stato portato da un meteorite caduto sulla Terra.

E la medicina? I medici sono divisi così come le diagnosi. Emblematica la storia del trentunenne Brandi Koch al quale gli fu diagnosticata una patologia auto-immune, in seguito l’esistenza di un parassita, poi di un’artrite, infine di una affezione di origine psichiatrica. Tra i medici c’è chi considera Morgellons una vera e propria malattia e chi, di fronte al mistero, si appella alla follia. Le due tesi più accreditate si riferiscono o a una sorta di delirio contagioso (i rush cutanei frequentemente hanno un’origine psicosomatica) o all’azione di una specie di fungo (e in effetti alcuni casi sono migliorati in seguito all’utilizzo di un antiparassitario specifico). Coloro che come me hanno sulle spalle diverse primavere, ricorderanno la cantante americana Jony Mitchell (La moglie di James Taylor) ebbene sentite: dal 2010 la cantante ha rivelato di essere affetta dal Morgellons, queste le sue parole: “Ho questa strana, incurabile malattia che sembra qualcosa arrivato dallo spazio […] Fibre di diversi colori emergono dalla mia pelle come funghi dopo un temporale: le tecniche forensi non sono in grado di identificarle come di origine animale, vegetale o minerale. Il Morgellons è un killer lento, imprevedibile […] In America il Morgellons è sempre diagnosticato come “parassitosi illusoria”, e ti mandano da uno psichiatra. Sto cercando di uscire dal business della musica per lottare affinché chi soffre di Morgellons riceva la credibilità che gli spetta.”

Morgellons lesioni

Il Center for Disease Control and Prevention (CDC) si diede da fare e concluse, dopo attente analisi, assieme ai risultati della Mayo Clinic, che le misteriose fibre del Morgellons erano in realtà facilmente identificabili: animaletti vari, fibre tessili, detriti in genere. Fatto sta che, però, le fibre crescono a vista d’occhio… . Insomma questa sindrome è reale o no? E’ una malattia di natura psicologica o è un morbo dove la medicina moderna non riesce o non vuole dare risposte? Manco a dirlo lo studio del Cdc viene regolarmente rifiutato dai sostenitori del Morgellons come una operazione di copertura. Copertura di cosa? Corro a grattarmi, un saluto da un metro e mezzo.

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Tags: Brandi Koch, Center for Disease Control and Prevention, Edward Spencer, Filamenti, Hildegarda Staninger, James Taylor, Jony Mitchell, Lesioni, Mary Leitao, Mayo Clinic, medico, miiasi, MOrbo, MOrgellons, Neurologo, Oklahoma State University Center for Health Sciences, Sir Thomas Browne, Tossicologa, Tulsa, University of Massachusetts-Boston

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