Sigismondi e Liris: “Rivedere perimetro Gran Sasso e tirare fuori Campo Imperatore”. Salviamo l’Orso e Soa: “Migliorare la situazione ambientale, non peggiorarla”

L’AQUILA – “È opportuno rivedere il perimetro delle zone di massima tutela ambientale del Gran Sasso, escludendo dai Siti d’interesse comunitario (Sic) e dalle Zone di Protezione Speciale (Zps) le aree fortemente antropizzate.

Una questione di cui si dibatte da tempo e sulla quale oggi si apre finalmente una interlocuzione con il governo, il quale dovrà naturalmente farsene portavoce in sede europea”.

Lo affermano i senatori di Fratelli d’Italia Guido Liris ed Etelwardo Sigismondi, eletti in Abruzzo, che hanno incontrato il sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro, al quale hanno anche sottoposto una nota del presidente della Regione Marco Marsilio indirizzata al Ministero.

“Abbiamo verificato insieme la possibilità di fare istanza al Ministero per riperimetrare i Sic e le Zps con la possibilità di tirare fuori dall’area di massima tutela la stazione sciistica di Campo Imperatore.

Si tratta del frutto di un lavoro lungo e complesso che stiamo seguendo da tempo”, rilevano Liris e Sigismondi, “e rappresenta anche un po’ la naturale evoluzione delle battaglie fatte dall’associazione Save Gran Sasso che, è bene ricordare, sull’argomento ha raccolto in passato ben 11mila firme”.

“Abbiamo sempre sostenuto le posizioni di chi ritiene sia doveroso far conciliare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo socio-economico”, aggiungono i senatori, “come d’altra parte avviene in molte altre aree neppure troppo lontane da noi.

Il lavoro fatto negli anni da Luigi Faccia, oggi consigliere comunale dell’Aquila proprio con delega alla Montagna, trova finalmente un canale istituzionale che sentiamo di avere l’onere e l’onore di rappresentare.

Senza integralismi, saremo portavoci delle istanze di un territorio che chiede sì di difendere lo straordinario patrimonio naturalistico di cui gode, ma dall’altro di poter legittimamente ambire ad un agognato sviluppo che possa far stare bene le attuali ma soprattutto le future generazioni”.

“I due senatori sanno che i territori in questione sono stati perimetrati nel 1995 da uno studio pagato dalla Regione Abruzzo a vari consulenti, tra cui diversi cattedratici dell’Università dell’Aquila? Sanno che la stessa regione, in maniera sconsiderata, provò a rivedere i confini nel 2000 pagando altri studi che però confermarono la bontà della perimetrazione anche per evitare grossi guai con la Commissione Europea?”.

È quanto si legge nel comunicato stampa promosso dagli ambientalisti della Stazione Ornitologica Abruzzese e Salviamo l’Orso dopo l’annuncio di Liris e Sigismondi.

“Nonostante la presenza di alcuni detrattori ambientali che in un Parco dovrebbero essere rinaturalizzati e i danni di piloni e piste esistenti le aree in questione sono comunque colonizzate da decine di specie animali e di habitat protetti a livello comunitario. Insomma, cemento e ruspe non sono riusciti ad eliminare completamente i valori naturalistici del sito.

Servirebbe quindi lavorare per migliorare la situazione ambientale, non peggiorarla.

La Regione Abruzzo si presenterà a Bruxelles aprendo un fronte per ridurre le tutele?

Vorrà dire che dovremo portare alla Commissione i faldoni dei Piani di Gestione dei Siti finanziati con milioni di euro di fondi europei in ben due PSR e tenuti nel cassetto dalla Regione ormai da quasi dieci anni e mai approvati.

Ne approfitteremo per riferire alla Commissione Europea a che punto si trova la Regione Abruzzo sulla perimetrazione della nuova Zona di Protezione Speciale dei monti Frentani, procedimento oggetto da anni di specifiche richieste da parte della Commissione.

Che dire poi dello stato delle procedure delle Valutazioni di Incidenza Ambientale dove ci sono plurime e palesi violazioni della normativa comunitaria?”, chiude la nota.

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