Situazione gravissima al carcere di Teramo: aggressioni, vandalismi, poco personale e focolai Covid

Carecre Teramo

Un’ aggressione prima di Natale, due focolai Covid che hanno scatenato atti vandalici dei detenuti e una carenza di personale di un terzo dell’organico

TERAMO – Peggio non si potrebbe al carcere di Teramo di “Castrogno”. Aggressioni, vandalismi, focolai Covid e una insostenibile carenza di personale.

Tutte condizioni che, peraltro, Amministrazione penitenziaria e istituzioni competenti già conoscono e anche da tempo.

Prima di Natale c’è stata una aggressione di un detenuto ai danni di un agente penitenziario che ha avuto lesioni per una prognosi di 7/10 giorni.

Nei giorni scorsi, vale a dire le ultime 48/72 ore, dai controlli anti Covid, sono emersi dapprima due detenuti positivi.

Da accertamenti più approfonditi, quindi, è emerso che i positivi fossero 46 fra i detenuti e 16 nel personale.

Per i detenuti positivi, quindi, è scattato quello che si chiama “isolamento di corte”, ovvero da soli in cella e senza la possibilità di avere, per il periodo di “quarantena”, visite dei familiari in presenza.

Questo ha scatenato l’ira di alcuni detenuti che, in pochi minuti, hanno letteralmente devastato una sezione del penitenziario teramano.

Roberto Cerquitelli Fp-Cgil

«La situazione è davvero difficile – ci dichiara Roberto Cerquitelli, vice coordinatore regionale Fp-Cgil Polizia Penitenziaria – . Da tempo è stata segnalata la carenza di personale. Attualmente, infatti, ci sono 76 unità in meno rispetto all’organico previsto.

Una situazione che ora va a peggiorare perché 16 unità sono risultate positive al Covid.

Il carcere di Teramo – conclude Cerquitelli – è una delle strutture più importanti della regione, ma negli anni non si sono visti interventi concreti per migliorare la situazione».

La lettera dei sindacati ad Amministrazioni ed istituzioni

Sulla situazione del “Castrogno”, intanto, alle autorità competenti hanno scritto i sindacati della Polizia Penitenziaria:

«Lo scrivente apparato sindacale unitario regionale in intestazione, con il presente atto esprime incondizionata preoccupazione per quanto sta accadendo, nelle ultime ore, presso l’Istituto Penitenziario in parola.

Orbene, in considerazione del dato significativo di positività accertate al Covid, tra le file della popolazione detenuta e personale, si sono altresì verificati gravi disordini che hanno compresso l’ordine e la sicurezza.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, si chiedono necessari ed improcrastinabili interventi tesi sia ad arginare possibili ed ulteriori cluster che apporterebbero inevitabili nocumenti per la collettività penitenziaria e pubblica.

Si resta in attesa di un confronto con le Parti Sociali a tal riguardo, con opportuna
calendarizzazione, nonché di conoscere le iniziative intraprese a tutela di tutte e tutti». Le segreterie di Sappe – Osap – Uil-Pa/Pp – Uspp – Fns-Cisl – Fp-Cgi
l.

Il nostro appello alle autorità competenti

E allora questa briga ce la prendiamo noi.

Cari signori dell’Amministrazione penitenziaria, regionale e centrale, caro Ministero della Giustizia del governo dei migliori (sic!), è davvero cosa così improponibile dare un’occhiata a questa situazione sconcertante e cercare di metterci rimedio e dare risposte a chi in questo carcere ci lavora e rischia anche in proprio?

È possibile mettere in sicurezza almeno la popolazione carceraria del “Castrogno”, visto che il carcere dovrebbe essere rieducativo e di recupero e non certo di abbandono e di mera punizione?

Certi di non avere risposta alcuna, riproponiamo comunque fiduciosi il nostro: “En Attendant…”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *