Sono 2343 gli studenti senza borsa, il diritto allo studio sempre più a rischio in Abruzzo

L’AQUILA – Continuano i problemi per gli idonei non beneficiari di provenienti da tutto l’Abruzzo, infatti ben 2343 studenti si ritrovano senza borsa di studio, gli studenti che hanno tutti i requisiti di reddito e di merito per ottenere questo bonus chiedono a gran voce chiarimenti.

La situazione, in particolare, colpisce 1524 studenti a Chieti-Pescara, 650 all’Aquila e 169 a Teramo, senza dimenticare i 630 studenti di Chieti-Pescara che non percepiscono ancora la borda di studio dello scorso anno accademico.

Proprio su questo momento così critico si sono susseguite le dichiarazioni unanimi dei tre coordinatori Udu della regione : “Ogni anno cerchiamo di sollecitare la Regione, sia attraverso incontri e documenti sia tramite mobilitazioni di piazza, affinché presti maggior attenzione al tema del diritto allo studio. Ciononostante il problema si è ripresentato quest’anno più grave che in passato, con 2343 studenti e studentesse abbandonati a se stessi.

Vogliamo che sia chiaro a tutti che uno studente senza borsa di studio perde la possibilità di studiare, soprattutto se è un fuorisede.”

Non si può pensare che la probabilità di rinuncia agli studi, soprattutto in un anno difficile come questo diventa sempre una ragione più vivida per lasciare l’università, dato anche i grandi rincari che ogni giorni gli studenti abruzzesi sono costretti ad affrontare.

Non è mancata la dichiarazione del coordinatore di Udu Teramo, Pierluigi Marini: “Il nostro obiettivo è la copertura integrale di tutte le borse di studio universitarie della Regione e non ci fermeremo fino a quando non sarà raggiunto, convinti che nessuno debba essere lasciato indietro.

La cifra necessaria alla copertura totale delle borse di studio, secondo le nostre stime, oscilla tra i 10 e gli 11 milioni di euro -continua il coordinatore -.

Non parliamo di cifre irrisorie e per questo il tema andrebbe trattato con la dovuta serietà e per tempo.

Da anni infatti chiediamo che in bilancio siano predisposte le cifre necessarie e non che si continui a inseguire il problema solo quando le manifestazioni e gli articoli di giornale lo rendono evidente. 

Chi governa la Regione scelga e sia chiaro: il diritto allo studio è una priorità e un diritto? Bene, allora che si mettano in campo le risorse necessarie, per tempo, in maniera programmata, ogni anno. 

Se così non sarà, come sindacati studenteschi non possiamo fare altro che mobilitare gli studenti universitari in difesa del diritto allo studio, sancito dall’articolo 34 della costituzione.”