Stato di agitazione per la Polizia Locale di Sulmona. I sindacati puntualizzano i capitoli della vertenza

SULMONA – È partito lo stato di agitazione della polizia locale. A provocarlo le difficili condizioni di lavoro a cui sono costretti gli agenti del corpo in particolare le responsabilità riguardanti la disorganizzazione del lavoro. Una protesta contro l’amministrazione comunale di Sulmona con a capo lo stesso comandante Leonardo Mercurio.

In una nota firmata dai rappresentanti provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Csa, Anthony Pasqualone, Michele Tosches, Nicola Cieri e Walter Falzani vengono elencati con puntualità i capitoli della vertenza. Si comincia dal problema delle divise di cui non tutti gli agenti di Polizia Locale sono forniti. «Infatti, gli addetti di Polizia Locale sono costretti ad utilizzare uniformi logore oppure abiti civili – rilevano i rappresentanti sindacali – È urgente la necessità di acquistare uniformi a tutto il personale di Polizia locale, in linea con la legge regionale e la normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. I capi di vestiario o dell’uniforme della Polizia Locale devono essere confezionati con banda rifrangente di colore bianco o grigio argento a luce riflessa bianca».

Altro capitolo della vertenza è quello dell’insicurezza sui luoghi di lavoro, il mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi e locali non in sicurezza. «I servizi esterni non vengono svolti in coppia in dispregio della vigente normativa che prevede che  i servizi di polizia giudiziaria, di polizia stradale e di pubblica sicurezza sono svolti da pattuglie composte non meno di due unità – sottolineano i sindacati – inoltre, la Suprema Corte di Cassazione ha affermato che prevalendo, ovviamente, la salute dei dipendenti sull’interesse pubblico all’espletamento delle attività il responsabile quando  mancano gli adeguati strumenti di protezione deve vietarne l’esecuzione. La violazione delle predette norme è penalmente sanzionata».

Sulla disorganizzazione del lavoro i sindacati obiettano che «i turni di lavoro e conseguentemente di riposo festivo infra e settimanale/domenicale non vengono programmati mensilmente come previsto dal Contratto nazionale di lavoro Funzioni Locali. Le ferie richieste non vengono autorizzate tempestivamente non consentendo ai lavoratori di poter conciliare i tempi di vita e quelli di lavoro». Resta da sciogliere ancora il nodo del mancato pagamento del salario accessorio, di due annualità, 2019 e 2020. «Relativamente al 2019 indennità di servizio esterno e indennità di funzione, riguardo al 2020 indennità di turno, indennità servizio esterno, indennità di funzione e indennità di reperibilità. Dette indennità ancora non vengono retribuite nonostante, dal 2019, l’attività è stata svolta».

All’incontro in Prefettura, nei giorni scorsi, con i sindacati hanno preso parte il sindaco Annamaria Casini e il comandante Mercurio. «In risposta alle rivendicazioni sindacali – spiegano i sindacati – hanno replicato in maniera perlopiù generica, rinviando a non meglio precisati tempi tecnici la “risoluzione” delle diverse problematiche, e, più in particolare, è stato rimandato a dopo l’approvazione del bilancio l’avvio delle procedure per l’acquisto delle uniformi. Per quanto concerne la sicurezza dei luoghi di lavoro, è stata semplicemente annunciata la predisposizione di un aggiornamento del DVR, a tal proposito ricordiamo che l’aggiornamento, anche a causa dell’emergenza sanitaria, doveva già essere stato attuato da tempo ed una disponibilità, ove possibile, a svolgere il servizio di pattuglia, e, previa autorizzazione del sindaco, a predisporre turni di servizio per 15 giorni consecutivi» commentano in chiusura Cgil, Cisl, Uil e Csa.

Intanto l’Amministrazione comunale di Sulmona, dal canto suo, ha già comunicato che si impegnerà a convocare l delegazione trattante prima del 15 agosto prossimo per chiarire la situazione del mancato pagamento del salario accessorio.

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